cronaca

Contestate anche le aggravanti della crudeltà e del vincolo affettivo
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L'omicidio è stato premeditato. E' la contestazione del pubblico ministero Giovanni Arena a Renato Scapusi, l'uomo lo scorso venerdì 19 febbraio ha ucciso la ex compagna, Clara Ceccarelli. nel suo negozio di pantofole, in Via Colombo,  in pieno centro a Genova.


Contestate anche le aggravanti della crudeltà e del vincolo affettivo. Scapusi, difeso dall'avvocato Stefano Bertone, è stato interrogato davanti al gip per la convalida del fermo.

"Il coltello lo aveva lei in negozio. Erano mesi che non andavo lì. Venerdì ci sono passato, abbiamo iniziato a discutere, lei ha preso il coltello. Gliel'ho tolto dalle mani e l'ho colpita. Quando sono scappato l'ho buttato ma non mi ricordo dove".

Un racconto che però non convince la procura e gli investigatori della mobile secondo i quali invece Scapusi si sarebbe recato al negozio portando con sè il coltello.

"Quando sono scappato sono tornato a casa, ho visto che avevo i vestiti sporchi e me li sono cambiati e li ho buttati nella spazzatura". Gli abiti sono stati effettivamente ritrovati mentre l'arma no. Il killer, secondo gli inquirenti,  avrebbe aspettato che il commesso uscisse dal negozio e poi è entrato e ha colpito la ex con almeno trenta coltellate. A breve verrà eseguita l'autopsia sul corpo di Clara, e la perizia psichiatrica.

Intanto questa mattina è stato trovato un coltello per strada, che, nonostante presenti macchie di ruggine e sia piuttosto vecchio, non si esclude possa trattarsi dell'arma con la quale Scapusi ha ucciso la ex compagna. Verifiche sono in corso da parte della scientifica (LEGGI QUI).