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Il mandato esplorativo lascia irrisolto il nodo della sfida di Renzi al primo ministro uscente
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"Avverto il dovere di rivolgere alle forze politiche un appello per un governo di alto profilo per far fronte con tempestivita' alle gravi emergenze in corso". Sergio Mattarella prende atto del fallimento della missione Fico, certifica la fine della maggioranza giallorossa, alla luce della pandemia ritiene materialmente impossibili le elezioni anticipate e quindi sceglie la strada del governo istituzionale.

La crisi sanitaria ed economica, nota il capo dello Stato, "richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni e non un governo con l'attivita' ridotta al minimo"

Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi 4 mesi" per un governo, nel 2018 "5 mesi". Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza delle funzioni in mesi cruciali. Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte urgenti".

"Entro il mese di aprile va presentato" il Recovery plan ed è"fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza perche' quegli indispensabili finanziamenti vengano presto: restano due mesi di tempo per discutere il piano con un mese ulteriore per approvarlo da parte della commissione Ue, occorrerà successivamente provvedere tempestivamente" ad attuarlo. "Un governo ad attivita' ridotta non sarebbe in grado di farlo e non possiamo permetterci di perdere questa occasione fondamentale per il nostro futuro".


Roberto Fico era salito al Quirinale alle 20.30 per comunicare l'esito della sua "esplorazione" tra le forze della maggioranza uscente.
Il presidente della Camera ha sondato gli umori di PD, M5S, LeU e Iv senza riuscire a risolvere la questione che ha aperto la crisi: Renzi, forte del 2% accreditatogli nei sondaggi, vuole dimostrare di essere in grado di far saltare Conte, come già gli era riuscito eliminando Letta da Palazzo Chigi, Amato dalla corsa al Colle e Salvini dalle elezioni anticipate.

"Allo stato permangono distanze e non ho registrato unanime disponibilità a dar vita a una maggioranza". Con queste parole il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato l'esito negativo del suo mandato.

Più che sul nome di Conte, la rottura definitiva sembra essersi consumata sui nomi dei ministri Bonafede e Azzolina e sul commissario Arcuri. In giornata aveva lasciato il gruppo M5S Emllio Carelli, iscrittosi al gruppo misto: gli viene accreditata l'intenzione di impegnarsi a favore delle ragioni dei parlamentari grillini a disagio per l'alleanza col Pd.

Secca la ricostruzione di Renzi: "La barzelletta che non si chiude sul verbale è, appunto, una barzelletta. Qui lo scontro - scrive in chat - è altissimo sui contenuti: dal Mes alle infrastrutture, dalla giustizia alla Torino -Lione e ovviamente sui nomi. Crimi ha detto che non intendono cedere su nessuno a cominciare da Bonafede e Azzolina. Domenico Arcuri e Mimmo Parisi non si toccano. Possono sostituire la Catalfo solo se non ci va la Bellanova. E per vicepremier al momento è in ballo Fraccaro con Orlando".

(in aggiornamento)