cronaca

Il cappellano San Martino: "La gente per il covid diserta le messe"
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"Ballardini? E' una persona positiva, se riesce a salvare il Genova lo faremo santo...". E' la battuta del genoanissimo padre Mauro Brezzo, cappellano superiore dei quattro frati della chiesetta romanica del policlinico San Martino, come a stemperare la tensione al termine di un'intervista sull'emergenza Covid nell'ospedale da dove anche nelle ultime ore trapelano notizie drammatiche come il ricovero in rianimazione di due medici.

Da sempre abbonato e con un posto in tribuna, padre Mauro non ha mai nascosto di avere il Genoa nel cuore, "non ho tempo di ascoltare Radio Maria perché fra molti impegni nei reparti mi rimane giusto il tempo di vedere le partite del Genoa in tv, quelle anche se non si può andare in tv non me le perdo mai".

Imperiese di Badalucco, padre Mauro è un'istituzione del San Martino: "Medici e infermieri sono bravissimi, davvero encomiabili per come affrontano questa emergenza senza risparmiarsi". Il frate poi sottolinea: "La gente è spaventata e non viene più a messa, prima quasi si riempiva la chiesa, le due cappelle nei reparti, ora le funzioni vanno quasi deserte".

Il Covid che è coinciso anche per i frati dell'ospedale del San Martino con il momento più brutto della loro storia: "Toccava a noi fare da tramite fra i malati e i loro familiari che non potevano avvicinarsi, la paura si leggeva negli occhi dei malati abbandonati  nei reparti. Per un po' non siamo potuti andare neppure noi, ora ci riandiamo, ma con cautela".

Il Covid un nemico subdolo che ha contagiato anche due dei quattro cappellani: "Sì, abbiamo pagato anche noi un tributo, ma ora stiamo bene e siamo di nuovo qui. La storia insegna che abbiamo già sconfitto altri virus, sconfitto la peste, ce la faremo anche stavolta. Speriamo che si possa presto tornare a stare insieme, ricordo che nella nostra biblioteca facevamo delle cene con medici e infermieri, tavolate con decine di amici, era bello stare tutti insieme e vedrete che presto potremo tornare ad abbracciarci".

Padre Mauro racconta anche perché è diventato padre, "ho risposto a una vocazione, una chiamata". Vocazioni però sempre meno frequenti come dimostra la carenza di religiosi: "La nostra è una scelta difficile, per gli altri, è quella la nostra famiglia. Oggi è difficile fare delle scelte di questo tipo"