cronaca

Il parroco di Boccadasse, l'angolo più esclusivo della città, conferma il disagio crescente
1 minuto e 29 secondi di lettura
La crisi provocata dalla pandemia di Covid-19 tocca tutti anche se la povertà non riguarda tutte le fasce sociali e di età allo stesso modo. Qualcosa però sta cambiando, purtroppo in peggio, a confermarlo a Primocanale padre Gelindo Miolo, da quattro anni parroco di Boccadasse: "Sono italiani e stranieri ma ci sono anche famiglie di parrocchiani che normalmente sono riservate e che ora hanno trovato il coraggio di bussare alla porta della chiesa per chiedere aiuto".

Così a poco a poco, frenata forse dal carattere genovese, quella che viene definita pandemia sociale arriva nel borgo marinaro di Boccadasse, ad Albaro, il quartiere residenziale genovese.

La parrocchia è guidata dal francescano padre Gelindo e così in Avvento si sono raccolte circa 40 coperte per i senza tetto che sono state consegnate proprio in questi giorni alla Caritas. In Chiesa, intanto, con il rumore delle onde a fare sottofondo padre Gelindo ci tiene a far vedere il presepe di quest'anno, "in tempo di Covid ho chiesto ai bimbi di disegnare ognuno un personaggio chi la pecora, chi il pastore e al centro abbiamo messo la capanna, è diverso ma tutto è diverso in questi mesi - sospira padre Gelindo - che poi ricorda di aver affisso anche la storia piemontese del primo pastore che arriva alla grotta di Betlemme e che si chiama proprio Gelindo".

Vicino al presepe l'albero con le letterine a Gesù Bambino. E così oltre a chiedere di proteggere la nonna o di aiutare qualcuno a litigare meno con la sorella o i fratelli quest'anno i bambini di Boccadasse hanno chiesto di far sparire il virus e di essere protetti dal Covid... Guarda l'albero padre Gelindo e anche lui spera che queste preghiere possano essere esaudite".