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Assurda l'espulsione di Keita, che aveva riaperto la partita: oltre il danno, la beffa
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Dalla miscela di errori difensivi e sprechi in attacco è scaturita per la Sampdoria la sconfitta interno con il Sassuolo, non troppo indigesta sul piano della classifica, anche se un pareggio avrebbe contribuito ad allietare un Natale ancora più sereno. Da Yoshida a Tonelli per arrivare ad Augello, dietro è stato un valzer di brutture che hanno spianato la strada al successo degli emiliani, quarti in classifica, dunque già forti di loro. Si sono salvati soltanto Audero e in parte Colley.



Partita da subito in salita per effetto del gol lampo di Traoré, poi medicato dal solito Quagliarella, poco brillante ma implacabile sotto porta. Nemmeno il tempo di assaporare l’1-1 ed ecco il nuovo patatrac: squadra assurdamente sbilanciata in avanti e perforata per la seconda volta da Caputo e un attimo dopo pure da Berardi, sempre con la complicità della svagatissima retroguardia blucerchiata.


I cambi di Ranieri hanno rimesso in corsa la Samp, trascinata da un ottimo Keita, che ha iniziato a bersagliare Consigli sino a trovare la rete del meritato 2 a 3. Quando per la Sampdoria si apriva lo spiraglio di una possibile rimonta miracolosa, ci pensava l’arbitro Ayroldi a spegnerne gli ardori espellendo Keita, vittima di una topica colossale.


Danno e beffa, visto che mancherà anche con la Roma alla ripresa del campionato. Samp pasticciona, bella e sciupona, i 17 punti possono comunque consolare.