
Via XXV Aprile era deserta: “Pensare che fino a quando eravamo in zona gialla le cose non andavano malissimo, nonostante fossimo in novembre. Ma da questo week end gli affari sono scesi quasi a zero - racconta l’unico barista aperto in carugio - e pensate che io ho aperto il 3 marzo, cinque giorni prima del lockdown totale”. Banchetto sulla strada, contenitori di zucchero da distribuire per i caffè da asporto, poche colazioni servite al giorno. Di fronte c’è un negozio di abbigliamento, “ho venduto solo tre cose tra sabato e domenica - spiega la titolare che ha scelto comunque di stare aperta - ma così è difficilissimo. La speranza è di tornare presto in zona gialla”.
Lo spera anche Andrea Righetti, presidente del Civ “e comunque noi ci prepariamo per il Natale sperando che sia positivo. E lanciamo un appello ai sestresi perché vengano a comprare anche qui, per aiutarci. Noi ci proviamo, a restare aperti, per dare comunque un servizio”. Nel panificio aperto c’è solo la titolare, che basta e avanza visto che non c’è nessuno in giro: “Purtroppo ho dovuto mettere i dipendenti in cassa, facciamo anche il 70% in meno di vendite”, racconta Silvana. E non c’è settore che si salvi, neppure quelli legati ai cosiddetti beni di prima necessità. Federico è farmacista del centro storico di Sestri Levante.
Un conto sarebbe essere, seppur in zona arancione quindi con solo i residenti in movimento, a Genova o in città più grandi di questa, ma così è proprio difficile: “Cassintegrazione per i dipendenti, pochissimi clienti, il carugio deserto o quasi, anche nei week end, speriamo che questo periodo passi al più presto” chiude Federico, destinato a un avventuroso pendolarismo quotidiano Genova-Sestri Levante tra cantieri autostradali tornati pesantemente alla carica: stamani per colpa di un incendio di auto avvenuto in carreggiata unica a doppio senso di marcia, vicino a Recco, temporanea chiusura totale del tratto di A12. Con code e ritardi di ore.
IL COMMENTO
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