cronaca

Bucci: "Mai più discriminazione e violenza"
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"Vogliamo che Genova sia una grande città, a livello europeo, senza più discriminazione e senza più violenza". Ad affermarlo il sindaco di Genova, Marco Bucci, in occasione della celebrazione dal titolo "Non c'è futuro senza memoria" per ricordare i 77 anni dalla deportazione degli ebrei di Genova, iniziata il 3 novembre del 1943. La cerimonia si è svolta nella Sinagoga di Genova e, per motivi legati alla pandemia, non si è tenuta la tradizionale marcia. Nelle parole di quanti sono intervenuti il pensiero è andato ai recenti fatti di Nizza e all'attentato a Vienna.

Nel suo indirizzo di saluto, il sindaco Bucci, ha affermato che "vogliamo essere una città dove la violenza non esiste, dove ci rispettiamo l'uno con l'altro e dove sia possibile parlarsi da una comunita' all'altra, da una cultura all'altra". Dopo il sindaco, nel suo intervento, l'assessore regionale Ilaria Cavo, ha affermato che "dobbiamo credere al futuro" e che "il ricordo di quanto avvenuto ci deve dare la forza per guardare avanti con valori comuni". L'arcivescovo di Genova, Marco Tasca, ha ricordato che, "in un mondo incerto sul suo futuro, siamo chiamati a dare segni di speranza, creare legami, essere uniti tra religioni, volerci bene".

"Siamo diversi", ha detto rivolgendosi in particolare ai membri della comunità ebraica, "ma abbiamo un comune patrimonio spirituale che è una grande ricchezza. Ciascuno ha la sua peculiarità da mettere a disposizione degli altri per contribuire alla crescita dell'umanità". Inoltre "l'incontro e l'amicizia ci fanno trovare la nostra vera dimensione e l'alternativa alla fraternita' a riconoscere il valore dell'altro sono l'aggressivita' e la violenza crescente che vediamo introno a noi". Tra gli interventi anche quelli di Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant'Egidio in Liguria, e di Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova.