cultura

Accesso dal venerdì alla domenica con orario 16-20 e su appuntamento
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"Pinksummer goes to" dopo Roma e Palermo, va in villeggiatura nel castello del piccolo borgo medioevale di Senarega, in alta Valbrevenna, ai piedi del monte Antola, montagna cara ai genovesi, il cui nome deriva dalla parola greca ἄνθος (antos) che significa fiore, montagna fiorita. Una struttura splendida che attende d'essere assegnata per dare risposta alla ricettività di zona mediante 9 posti letti oggi non utilizzati. 

Una mostra di mezza estate, quella al via oggi, che pone l'attezione sul castello dei Fieschi di Senarega e chiuderà in prossimità dell’autunno, il cui nome è stato pescato nell’introduzione di Nature di Ralph Waldo Emerson (Boston, 25 maggio 1803 – Concord, 27 aprile 1882) e recita: Why Should Not We Enjoy an Original Relation to the Universe?

Friedrich Nietzsche (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900) stesso si lasciò ispirare dal pensiero di Emerson quando immaginò a Genova La Gaia Scienza.


"Una mostra, quella di Pinksummer a Senarega, per ragionare di un tempo, il nostro, in cui seppure non sembriamo più cercare un rapporto diretto con la natura né con Dio, sprofondati entrambi nel mito, ma a differenza degli antenati, ci è stato concesso di guardare con i nostri occhi, la biopolitica in azione. La rete dei poteri che ha gestito, o meglio sta gestendo le discipline del corpo e la regolazione della popolazione" spiegano gli ideatori. 

Why Should Not We Enjoy an Original Relation to the Universe? Presenterà le opere di otto artisti rappresentati da Pinksummer Koo Jeong A, Peter Fend, Tomás Saraceno, Mark Dion, Luca Vitone, Bojan Šarčević, Cesare Viel, Luca Trevisani.

"Una mostra che vorrebbe rivendicare la vita piena, bruciando, come fosse uno spaventapasseri di paglia e cenci, la vita nuda. Un passaggio, come quelli che si celebrano sulle montagne, per scacciare con un rito di fuoco l’inverno e accogliere al meglio la rigenerazione" proseguono gli organizzatori.


Una mostra rituale tra le ripide montagne di una valle chiusa dell’Appennino ligure, per celebrare il diritto dell’individuo, giovane o vecchio che sia, alla soggettività e alla intersoggettività, anche inter-specie volendo, alla libertà e alla soddisfazione dei desideri veri, contro ogni scienza o ogni disciplina statistica o sociologica che ci ha trascinato inermi nel solco di una normalità fasulla e spaventosa rispetto all’attività biologica.

Alcune opere presentate in mostra sono inedite, fresche di produzione. Visite dal venerdì alla domenica dalle 16 alle 20 o su appuntamento.