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Sfumata la cessione a Majid Yousif, finito nei guai con l'accusa di riciclaggio, il Commendatore si prende una pausa
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 Aldo Spinelli prende atto non senza disappunto del fallimento in extremis della trattativa con Majid Yousif, l'imprenditore libanese naturalizzato olandese, finito nel mirino della magistratura dei Paesi Bassi proprio alla vigilia della formalizzazione dell'accordo per la cessione del Livorno.


Yousif è al centro di un'inchiesta che vede la sua società di autonoleggio di vetture elettriche, molto attiva in Olanda, sospettata di essere uno strumento di riciclaggio di denaro di provenienza non trasparente. Ovviamente i suoi guai giudiziari hanno fatto saltare l'acquisto del Livorno, che resta nelle mani di Spinelli che lo controlla dal 1999, due anni dopo l'addio al Genoa. In emtrambi i club Spinelli aveva ottenuto i migliori risultati del dopoguerra, a Livorno addirittura di sempre, riportando le squadre in A e conducendole a far bella figura in Coppa Uefa, il Genoa fino alla semifinale del 1991/'92.
Il Commendatore aveva da tempo manifestato l'idea di lasciare il Livorno, negando peraltro - non sempre in modo inequivoco, in un'intervista a Elisabetta Biancalani di Primocanale aveva detto "Mai dire mai" - di voler tornare alla guida del Genoa.

Ora però Spinelli pensa di nuovo da presidente del Livorno senza orizzonte di scadenza. "Non esiste alcuna trattativa - dice all'emittente toscana Telecentro2 - non si possono inventare articoli tanto per scrivere, ci sono dei giornali a Livorno che alterano la realtà dei fatti. Da ora in poi parlerò solo in televisione in modo che i concetti che esprimo non possano essere travisati".
Soprattutto Spinelli pretende serietà da parte di ogni futuro possibile acquirente: "Siamo stati tre mesi a negoziare con i legali di Yousif convinti di chiudere la trattativa e invece è stata tutta una presa di giro. Non voglio più sentir parlare di cessione, d’ora in poi chi vorrà acquistare il Livorno dovrà versare una cauzione prima di intavolare un dialogo".