politica

I 10 anni del movimento fondato da Grillo e Casaleggio sr.
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In principio furono i 'Vaffa day'. Prima ancora i meet-up poi, grazie al blog, gruppi di lavoro sempre più organizzati che iniziarono a fare attività politica. Nel 2009 la creazione del Movimento a Milano, ma la svolta avvenne nel 2012: nelle elezioni di maggio furono eletti i primi sindaci a 5 Stelle. Nel 2013 la prima vera campagna elettorale per le politiche: Beppe Grillo in persona girò l'Italia con lo Tsunami tour. Il risultato fu migliore delle aspettative e, da semplice "libera associazione di cittadini", il Movimento iniziò il percorso di trasformazione partitica.

Una parabola crescente fino alla morte del co-fondatore, Gianroberto Casaleggio, del 2016: il momento più buio. Ma a giugno la capitale, Roma, e una delle città maggiori del nord, Torino, si tinsero di giallo: Virginia Raggi e Chiara Appendino vennero elette sindache. Nel 2018 arrivò il punto più alto: il Movimento 5 Stelle al governo. Poi una parabola discendente, in termini di consensi elettorali, fino alla decisione del capo politico Luigi di Maio di lasciare la guida del Movimento. (CLICCA QUI)  Ecco una sintesi dei momenti più significativi del M5s.


8 SETTEMBRE 2007 - A Bologna viene organizzato il primo Vaffa-Day, vengono raccolte 336.144 firme per il progetto 'Parlamento Pulito'.L'esperienza si ripete con giornate di mobilitazione: l'ultima si tiene a Genova il 1° dicembre 2013.

4 OTTOBRE 2009 - Nasce il Movimento 5 Stelle, al Teatro del Verme di Milano. Già nel 2008, grazie all'incontro con Gianroberto Casaleggio, il blog di Beppe Grillo aveva cominciato a fare politica attiva. È la fase 'dura e pura' del 'non partito' e dei 'no' che contraddistingueranno i grillini negli anni successivi: no Tav, no Olimpiadi, no grandi opere, no grandi eventi, no-Ponte sullo Stretto, No-Tap, no Suv (sì bici). Soprattutto, no vax.

25 MAGGIO 2012 - È il momento della svolta: vengono eletti i primi 4 sindaci a 5 Stelle. Tra questo, Federico Pizzarotti primo cittadino di Parma: si tratta del primo sindaco di un capoluogo di provincia appartenente al Movimento. L'ottobre successivo, alle elezioni regionali in Sicilia, i 5 Stelle sono la prima lista con il 14,90% dei voti (indimenticabile la traversata a nuoto di Grillo dello stretto di Messina).

NOVEMBRE 2012 - Avvengono le prime espulsioni: quasi tutti quelli che protestano vengono fatti fuori con un post scriptum sul blog di Grillo. Persino chi accetta un invito in una trasmissione televisiva, come Federica Salsi, consigliera di Bologna, cacciata con un post per aver partecipato a Ballarò su Rai3. L'espulso più famoso è Giovanni Favia (colui che nel 2009 era stato definito da Grillo 'il futuro del Movimento): la sua 'colpa' è quella di aver rivelato in un fuorionda l'egemonia di Casaleggio sul resto del Movimento.

FEBBRAIO 2013 - Inizia la prima vera campagna elettorale per le politiche. Con lo 'Tsunami Tour' il M5S si presenta in tutte le circoscrizioni, come capo della coalizione è indicato Beppe Grillo anche se non è candidato. È boom di voti: il Movimento alla Camera ottiene più voti del Pd, il 25,5%. Il 21 marzo 2013 Luigi Di Maio diventa il più giovane vicepresidente della Camera. È lo spartiacque: con l'ingresso in Parlamento si smettono i panni di 'libera associazione' e inizia l'apprendistato partitico per arrivare al governo.

MARZO 2013 - E' il momento dello streaming estremo: l'apice si raggiunge negli incontri con Pierluigi Bersani (2013) e Matteo Renzi (2014), durante le rispettive consultazioni per capire se è possibile una alleanza di governo tra Pd-Cinque stelle. All'epoca, non ci sono i presupposti.

AUTUNNO 2014 - Dopo la protesta di un gruppo di parlamentari e attivisti contrari ad alcune espulsioni decise da Grillo, il comico annuncia "un passo di lato" e mette ai voti sul suo blog la nomina di 5 deputati scelti per affiancarlo nella gestione e nel coordinamento del Movimento: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia. Nel frattempo i 5 Stelle continuano a svilupparsi e a raccogliere gli attivisti nelle piazze: la prima festa avviene nell'ottobre 2014 al Circo Massimo a Roma.

12 APRILE 2016 - Muore il co-fondatore Gianroberto Casaleggio. È il momento più buio: il figlio Davide affianca Grillo ma non ha lo stesso carisma del padre. Allo stesso tempo, arriva Rousseau: nata in versione beta nel 2015, la piattaforma viene lanciata ufficialmente il giorno della scomparsa di Casaleggio.

GIUGNO 2016 - Roma e Torino sono le prime metropoli in mano a donne del 5 Stelle: Virginia Raggi e Chiara Appendino vengono elette a sindaco.

4 MARZO 2018 - Alle politiche il Movimento 5 Stelle diventa il primo partito politico del Paese, ottenendo il 32,66% alla Camera dei Deputati e il 32,22% al Senato. E va al governo. Luigi Di Maio diventa vicepremier.

16 LUGLIO 2019 - Di Maio annuncia la riorganizzazione del Movimento: per il leader politico è la chiave di volta nel futuro del M5S. Di Maio punta sulla nascita di in un nuovo gruppo nazionale che si chiamerà 'Team del Futuro': sarà composto da 12 persone e si occuperà di progettare, organizzare il futuro del dei 5 stelle nei prossimi 10 e 20 anni.

28 AGOSTO 2019 - Dopo la crisi di governo aperta da Matteo Salvini, Di Maio annuncia che il M5S ha trovato un accordo con il Pd per un esecutivo "di lungo termine". Su Rousseau la base appoggia la decisione con il 79,3% di voti ma in tutto votano solo 80mila persone. La sua leadership comincia a scricchiolare.

28 SETTEMBRE 2019 - Nuova votazione su Rousseau in vista delle regionali: il 60,9% dice 'ok' al “patto civico” con i Dem per le elezioni in Umbria, proposto da Di Maio. Un mese dopo, il 27 ottobre, è la disfatta: il candidato Pd-M5S Vincenzo Bianconi soccombe di fronte all'exploit leghista. Dopo la sconfitta, il Movimento dichiara che "l'esperimento non ha funzionato". I 5 Stelle annunciano che correranno da soli nelle future elezioni regionali.

13 DICEMBRE 2019 - Con appena 335 voti Simone Benini, 49 anni, imprenditore e consigliere comunale forlivese, è stato eletto su Rousseau come candidato del M5s alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna.

22 GENNAIO 2019 - Dopo l'uscita dal Movimento di 31 parlamentari, per scelta personale o perché espulsi, Luigi Di Maio annuncia un passo indietro da capo politico. Resta ministro degli Esteri.