
I protagonisti delle due e delle quattro ruote si sono lasciati alle spalle dubbi e incertezze nelle tappe d'apertura e gli italiani sono in grande evidenza. Il lombardo Alessandro Botturi è in lotta per le prime posizioni. Non sta spingendo a fondo la sua Yamaha semiufficiale il bresciano e dopo aver condotto in testa la prima tappa da Tangeri a Tarda, è stato superato dal rider nordico Pal Anders Ullevalseter nella seconda frazione da Tarda a Mhamid. Un minuto e mezzo è il ritardo dell'italiano dal leader, causato da qualche piccola sbavatura a livello navigazione che non vuol dire nulla in queste prime battute della maratona africana ideata da Jean Louis Schlesser. Competizione che di tappe ne deve ancora affrontare una decina e tutte estremamente impegnative, prima di arrivare al Lago Rosa di Dakar.
Ottime sono le prestazioni di altri due concorrenti italiani: l'umbro Gianluca Tassi, in coppia con il pordenonese Angelo Montico sul Yamaha YXZ 1000RR e il toscano Stefano Rossi, affiancato dal trevigiano Alberto Marcon su Nissan Patrol. Il driver paraplegico di Perugia, ha superato in modo brillante le insidie della seconda tappa con un settore selettivo da oltre trecento chilometri di piste polverose e tante dune desertiche a caratterizzarlo. Tassi occupa la nona piazza della categoria Side by Side, mentre l'aretino Rossi fa ancor meglio, piazzandosi settimo della classifica tra i mezzi fuoristrada del Gruppo T1, difendendosi al meglio con il "pesante" Nissan Patrol in pieno deserto ed anche negli ultimi chilometri della prova sulle ripide dune di sabbia da scalare.
E' la terza tappa ad essere affrontata oggi dai concorrenti, una delle più lunghe della gara: sono infatti 516 i chilometri a formare il percorso che da Mhamid conducono sino ad Assa, sempre in territorio marocchino, dei quali ben 497,44 cronometrati che richiedono grande attenzione alla navigazione.
IL COMMENTO
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