
A fine luglio l'imprenditore era stato sentito dal procuratore aggiunto Francesco Pinto e dal sostituto Patrizia Petruzziello e aveva detto di non avere avuto la minima consapevolezza della situazione di dissesto finanziario in cui versava la società. Agli inquirenti aveva detto che il suo ruolo nell'azienda era quello di tenere rapporti commerciali non di occuparsi di contabilità e che se mai avesse saputo della reale situazione finanziaria della Qui!Group avrebbe venduto per tempo visto che negli anni aveva ricevuto diverse offerte da gruppi americani.
Oltre a Fogliani la guardia di finanza aveva arrestato i suoi due stretti collaboratori Luigi Ferretto e Rodolfo Chiriaco. La moglie e le due figlie Chiara e Serena erano finite ai domiciliari.
Le accuse sono di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa aggravata. Secondo l'accusa, Fogliani insieme ai familiari e ai collaboratori, avrebbe dirottato i proventi della Qui!Group alla società "in salute" Azzurra, definita 'il pozzo'. La famiglia avrebbe usato i soldi per spese di lusso.
IL COMMENTO
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