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Il coordinatore di Forza Italia contro la 'creatura' di Berlusconi
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""Un bel progetto per gli anni Novanta, non per il 2020. L'Altra Italia era un disegno nato nel 2017, una sorta di federazione con una Forza Italia sempre più esangue che non sa in che direzione andare", esordisce così il coordinatore di Forza Italia Giovanni Toti nella sua diretta Facebook, accompagnata da una didascalia lapidaria, ma significativa: "Se l'Altra Italia è un modo per prendere altro tempo, il tempo è scaduto".

Alla vigilia della riunione sul "tavolo delle regole" è arrivata la proposta di Silvio Berlusconi, "L'altra Italia", un nuovo soggetto politico che strizza l'occhio più al centro che alla destra sovranista. E la rottura tra i due coordinatori Toti-Carfagna e il partito sembra essere vicina. “Credo sia giunto il momento di chiamare a raccolta tutti i soggetti, i singoli cittadini che fanno parte di questa 'altra Italia', le realtà organizzate, le forze politiche, gli amministratori locali, le associazioni, le realtà civiche che avvertono questo vuoto. Non si tratta di fondare un nuovo partito, ma di creare una federazione fra i soggetti che pensano a un nuovo centro moderato ma innovativo, nettamente alternativo alla sinistra, saldamente ancorato alle idee e ai valori liberali e cristiani, alla tradizione democratica e garantista della civiltà occidentale, in prospettiva alleato ma non subordinato alle altre forze del centro-destra”. Così Silvio Berlusconi aveva detto in un appello diffuso dal suo staff.

"Questa non è casa mia. L'unica meritocrazia che io conosco è quella del voto, per cui tutti possono esprimere il proprio parere: liberali, cattolici, conservatori, ma tutti attraverso il voto. Questa, invece, mi sembra una strada che non guarda al futuro, ma al passato. La mia è una apertura totale a quello che "L'altra Italia" vuole rappresentare, ma adesso voglio che guardiamo a questa Italia e dobbiamo fare sì che nessuno si senta escluso", ha proseguito Toti. "Mi sembra un piano dove le poltrone de "L'altra Italia" siano quelle di questa Italia. Forza Italia con questa potente "macchina da guerra" con Lupi e Cesa, con i quali peraltro siamo già alleati, pensa di presentare una federazione di centro, equidistante da Pd e dagli amici di Fratelli d'Italia e Lega, dopo i risultati delle ultime elezioni che parlano chiaro".

La parola d'ordine per Toti continua a essere 'cambiamento'. "Se oggi le grandi opere non ci sono, forse qualche colpa ce l'ha Toninelli, ma prima il Partito Democratico e gli ultimi governi che si sono susseguiti. Noi siamo alleati con Lega e Fratelli d'Italia e vogliamo tornare al governo con facce nuove, con idee nuove e con uno sguardo nuovo. Mi sembra che qui stiamo confondendo le acque con una "Mezza Italia" o una "Quasi Italia" per prendere tempo. Vogliamo cambiare? Ci sono. Oppure vogliamo muovere il calderone senza cambiare niente?". 

A rendere ancora più evidente il disaccordo tra il Cavaliere e il governatore ligure resta lo strumento delle primarie, un nodo che sembra sempre più duro da sciogliere. "Se il buongiorno si vede dal mattino temo che in assoluto sia una delle più brutte giornate degli ultimi anni per Forza Italia. Avevamo chiesto un profondo cambiamento per far piacere non a qualcuno ma ai nostri elettori che se ne stanno andando in copioso numero, elezione dopo elezione, visto che siamo al 6% nei sondaggi. Non vedo aperture a primarie aperte, mentre la proposta è una federazione con alcuni cespugli di centro: qualcosa che abbiamo gia' fatto alle ultime elezioni politiche ed europee e che gli elettori hanno bocciato", ha concluso Toti.