cronaca

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 Due poliziotti hanno ammesso di avere colpito Stefano Origone mentre altri due hanno detto di non aver partecipato direttamente ma di avere visto la scena solo alla fine. E' quanto detto dai quattro agenti che ieri si sono presentati spontaneamente in procura, con i loro difensori Paolo Costa, Aldo Nappi e Rachele De Stefanis.


Nel mirino della procura però ci sarebbero altre due persone che non è escluso possano presentarsi in procura nelle prossime ore come hanno fatto i colleghi.
I quattro agenti hanno ricostruito tutto il pomeriggio, spiegando anche i loro compiti. Inoltre hanno riportato di quanto subito da una parte dei manifestanti che hanno scagliato contro la polizia grosse pietre, bottiglie e biglie di ferro.


I fatti risalgono alla settimana scorsa quando in seguito al comizio di Casapound e la contromanifestazione degli antagonisti la polizia aveva schierato oltre 300 agenti a sicurezza dell'area tra piazza Marsala e piazza Corvetto a Genova. Nel pomeriggio la tensione è salita notevolmente tanto che gli agenti oltre a lanciare lacrimogeni per far disperdere i manifestanti hanno anche fatto una carica di allegerimento. Nel corso degli scontri il giornalista di Repubblica Stefano Origone, sul posto per documentare la situazione, è stato colpito più volte, anche una volta  a terra, da alcuni poliziotti restando ferito a una mano. 

 
- IL COMMENTO DEL PRCORATORE DI GENOVA COZZI:

"Come procuratore non posso che compiacermi per la collaborazione della polizia che dà la misura di un senso istituzionale di elevato profilo. A differenza di quanto profetizzato da alcuni c'è stata un'ampia collaborazione dei dirigenti della Polizia nel consentire di arrivare a far chiarezza" ha commentato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi sull'indagine sugli scontri tra antifascisti e polizia.

Dopo la presentazione spontanea di agenti e funzionari di polizia in procura per raccontare quanto accaduto negli scontri di Genova tra antifascisti e polizia, il procuratore capo di Genova Antonio Cozzi auspica che "anche tra i manifestanti che si sono resi protagonisti di comportamenti violenti vi sia un comportamento analogo e vogliano venire a spiegare i motivi delle loro condotte".