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L'evento al carcere di Marassi
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E' nel lungo e amorevole abbraccio tra un padre e suo figlio piccolo all'aria aperta che è racchiusa tutta la bellezza, sensibilità e valore dell'iniziativa dell'Uisp 'Vivicittà - Porte Aperte' che coinvolge da anni i carcerati di Marassi. Una giornata certamente diversa quella che hanno vissuto oggi circa settanta, tra giovani e meno giovani, detenuti dell'istituto penitenziario di Marassi a Genova. Tre chilometri di corsa in libertà tra l'interno e l'esterno di quelle mura che sono diventate temporaneamente e amaramente, la loro casa, almeno per un po'.


Si è infatti svolta l'ottava edizione di "Vivicittà – Porte Aperte”, un evento reso possibile grazie all'attento lavoro organizzativo e alla sensibilità dell'Uisp, e frutto della collaborazione tra il comitato territoriale Uisp di Genova e la direzione della casa circondariale di Marassi. Prima la consegna delle pettorine e del numero di gara, il tutto tra gli immancabili sfottò e le battute dei ragazzi che stanno scontando la loro pena per aver commesso degli errori nel corso della loro vita. Poi è stato il momento della gara vera e propria con gli atleti per un giorno, divisi in due batterie, con i migliori che hanno potuto giocarsi la finalissima tra sorrisi ma anche tanta voglia di non sfigurare davanti al compagno di cella.

A Marassi una giornata se non proprio di festa poco ci manca. C'è chi l'ha presa seriamente, chi come l'occasione per stare un po' di tempo in più all'aria aperta e perché no, scambiare una battuta con quelli che sono diventati in questo periodo forzato di reclusione dei veri e propri amici. In tanti tra parenti e amici fuori dal carcere ad aspettare il passaggio di corsa (chi più, chi meno) fuori da quella cinta che segna il confine per chi ha commesso un reato e ora deve espiare la propria colpa. C'è anche chi, come detto, ha sfruttato l'occasione per vedere il proprio figlio piccolo e abbracciarlo forte a sé per qualche minuto in più: vero simbolo dell'iniziativa.

Un clima di festa con gli agenti della polizia penitenziaria anche loro partecipi di una giornata certamente diversa ma dal forte valore sociale. All'interno della struttura si è svolto anche un torneo di calcio sempre organizzato dall'Uisp. Un altro modo per creare convivialità in nome dello sport. Da una parte le grate delle finestre e le magliette e i pantaloni stesi a cercare il sole a fare da cornice, dall'altra i partecipanti all'evento che si sono prima di tutto divertiti e poi sì, fatto anche un po' di sano sport.

"Un impegno che portiamo avanti da tanto tempo - spiega il presidente regionale e vicepresidente nazionale del Uisp Tiziano Pesce -. Questo evento vuole essere un ponte tra la città e le persone che si trovano all'interno dell'istituto. Questo è un luogo di educazione ma soprattutto rieducazione. Il carcere è una parentesi della vita, perchè tutti questi ragazzi sono prima di tutto cittadini con i loro diritti e lo sport è capace davvero di unire tutti" sottolinea Pesce.

"Lo sport può essere davvero un mezzo di riscatto per tutti loro - ha commentato Antonio Micillo, presidente del Coni Liguria -. Lo sport è in grado di insegnare le regole. E oggi lo sport può essere anche possibilità di lavoro e spero che qualcuno di questi ragazzi possa appassionarsi e trovare uno sbocco una volta che usciranno da qui. E' quello che ci vuole, una occupazione che garantisca una vita decente. Con loro si parla in generale di sport ma quella di oggi è una giornata speciale e questa è una cosa che riempie il cuore".