
"Sono gru uniche al mondo come si può vedere dalla loro dimensioni, si tratta di una grossa operazione che avrà i suoi tempi tecnici" spiega ancora Grasso. La prossima tappa dovrebbe essere proprio l'avvio dello smontaggio di una delle pile, si è parlato della numero cinque come prima a essere smontata, in realtà le gru si trovano esattamente davanti alla pila numero sei. Ma su questo punto non c'è ancora certezza. Le operazioni di ricostruzione secondo il crono-programma stilato dalla struttura commissariale sarebbero dovuti iniziare ieri 31 marzo. In realtà c'è un leggero ritardo ma le attività vanno avanti. Al momento in corso le attività propedeutiche all'avvio del cantiere di ricostruzione, ma la posa della prima pietra deve attendere.
Sul fronte demolizione la presenza seppur in minime quantità tali da non essere rilevabili dalle strumentazioni di tracce di amianto sulla pila 8 ha fatto cambiare i programmi iniziali. Uno dei nodi che resta da sciogliere è quello legato alla demolizione delle pile 10 e 11, quello cioè che si trovano sul lato Est, dove insistono le case di via Porro. "Nella scelta della modalità di demolizione sono studiate e tenute in conto tutti gli aspetti legati alla tutela della salute dei cittadini ma anche la sicurezza degli operai che lavorano nel cantiere - spiega ancora Grasso - Stiamo facendo una disamina attenta di tutti i rischi".
Per questo sono in corso i nuovi carotaggi che hanno il compito di mettere in luce presenza di eventuali agenti inquinanti e pericolosi poer la salute. In totale ne sono previsti 650 e una volta avuti i risultati la struttura commissariale potrà prendere una decisione definitiva. "Ci saranno 350 carotaggi nel lato Est e 300 dal lato Ovest. Al momento i campionamenti effettuati hanno portato a ritenere che non ci siano indici rilevabili per quanto riguardo il timore per la salute delle persone" conclude Grasso.
IL COMMENTO
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