Il Gruppo Spinelli risponde alla Cgil in merito al grido d'allarme lanciato nella giornata di ieri. "Abbiamo letto con attenzione il comunicato, che condividiamo in parte, e ci teniamo a chiarire che le vicende dei trasportatori genovesi sono al nostro Gruppo molto care, essendo noi nati come azienda di trasporto e avendo ogni giorno 800 mezzi che viaggiano sulle strade".
"Lo abbiamo dimostrato, in passato, quando abbiamo declinato l’offerta di un importante operatore che avrebbe pagato 4 volte quanto oggi pagano i nostri colleghi autotrasportatori sull’area di Campi".
Vicenda che parte da molto lontano, dalla cessione della collina degli Erzelli. "Come è noto, il progetto del Villaggio tecnologico era stato presentato dai promotori come un'iniziativa di grande rilevanza per il futuro della Città: il fiore all'occhiello della Genova degli anni 2000 e fattore fondamentale del suo sviluppo, con previsione di 6000 nuove assunzioni. Una vasta campagna di promozione sulla stampa, della quale fu protagonista il Prof. Castellano di Esaote, che portava ad esempio Sophia Antipolis di Nizza, convinse le Istituzioni e la cittadinanza della bontà e della realizzabilità del progetto".
Sulle aree della collina degli Erzelli, identificata come area dell'insediamento progettato, di proprietà del Gruppo Spinelli, quest'ultimo svolgeva una consolidata attività di deposito e riparazione di container (20.000 teus di giacenza media sui 400.000 metri quadrati e con l'impiego di 80 dipendenti) e operava l'officina del Gruppo (circa 1000 mezzi operativi con l'impego di 12 dipendenti). Sulla Collina svolgevano la loro attività anche altri operatori, su aree di loro proprietà o concesse in locazione dal Gruppo Spinelli.
I promotori del nuovo progetto, una diffusa e continuativa campagna di stampa e lo stesso Sindaco Pericu, favorevole al progetto, indicavano il Gruppo Spinelli e l'insediamento dello stesso sulla Collina degli Erzelli come ostacolo alla realizzazione di un'iniziativa di grande importanza per lo sviluppo della Città.
Per convincere il Gruppo Spinelli alla cessione delle aree di sua proprietà si prospettò anche l'eventualità di procedere a espropriazione delle stesse.
Così il Gruppo Spinelli fu indotto alla vendita della sua proprietà per il prezzo di 39 milioni, mentre il valore allora stimato era di 80 milioni.
Peraltro, la vendita, oltre a penalizzare economicamente il Gruppo Spinelli comportava la necessità di collocare altrimenti le attività dello stesso insediate sulla Collina. "Fu quindi decisiva per il consenso del Gruppo Spinelli l'assicurazione delle Istituzioni circa la disponibilità di altre aree sostitutive. Pertanto, fu stipulato un contratto tra il Gruppo Spinelli, da una parte, e Regione, Comune, Provincia e Società per Cornigliano dall'altra, con il quale venne da quest'ultima concesso il godimento delle aree di Cornigliano( da accordo di programma con l’Autorità Portuale, le aree dovevano essere di 140.000 metri quadrati, 100.000 per il
porto e 40.000 per l’autoparco – oggi a gara dei 60.000 disponibili, ne sono state messi 40.000, perché 20.000 sono state dati ad Autostrade per la Gronda, al Depuratore, ai cantieri vari), sulle quali il Gruppo trasferì la metà circa delle proprie attività di deposito e riparazione e circa metà dei propri dipendenti già
operanti agli Erzelli, ricollocandone la restante parte in altre strutture del Gruppo".
Gli atti deliberativi e le procedure relative al suddetto contratto di concessione in godimento furono, ovviamente, definiti dalla Società di Cornigliano e dalle Istituzioni a loro cura e responsabilità. Ciò con le medesime forme adottate per la concessione di aree all'Ilva. Seguirono peraltro impugnative al TAR che lamentavano la mancata adozione di una procedura di gara. Tra i ricorrenti figuravano la Nuova Borgo Terminal, già locataria del Gruppo Spinelli su aree degli Erzelli, la quale, al momento del rilascio, era stata ricollocata in un'area portuale senza alcuna gara, e la Derrick, a sua volta assegnataria senza gara di aree aeroportuali.
In esito alla complessa vicenda ora la Società per Cornigliano pretende il rilascio da parte del Gruppo Spinelli delle aree di Cornigliano e ha indetto una gara per una nuova assegnazione.
In vista dell'eventualità che il Gruppo Spinelli possa trovarsi a non poter proseguire nel godimento delle aree, esso potrà vedersi costretto a ricollocare nuovamente, con grave disagio e sacrificio, le proprie attività. A tale fine potrà sopperire, sia pure parzialmente e in modo meno efficiente, un'area di proprietà del
Gruppo situata a Campi. Risulteranno comunque menomate le attività ora svolte nell'area di Cornigliano, con l'impossibilità di concedere, come per il passato, aree di parcheggio ad autotrasportatori e con un'inevitabile contrazione della forza lavoro.
Naturalmente, rispetto a tali conseguenze, il Gruppo Spinelli intende dare assoluta priorità alla salvaguardia del posto di lavoro di una parte dei propri dipendenti (sono 50 i dipendenti che operano attualmente sull’area), ed è per ciò che ha provveduto a recedere dai contratti con gli autotrasportatori, il cui disagio, del
quale il Gruppo Spinelli si rammarica, non è certo comparabile all'eventualità della perdita del posto di lavoro di propri dipendenti e al conseguente pregiudizio delle loro famiglie.
Il Gruppo Spinelli, avendo partecipato alla gara, che per dovere di cronaca è stata sospesa dal TAR a seguito del ricorso di un’altra impresa, si auspica di potersi conseguentemente ritrovare nelle condizioni di continuare a consentire l’utilizzo da parte degli autotrasportatori di aree di parcheggio nell’area di Campi.
porti e logistica
Autoparco di Genova, Spinelli risponde alla Cgil: "Autotrasporto sempre caro al nostro gruppo"
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