"Il ponte ce l'abbiamo in casa e la nostra ormai non è più vita". La denuncia di Roberto e Monica arriva dal loro appartamento di via Campi 2, sul confine della zona rossa di via Porro, con le finestre sul moncone di levante. "E' un'immagine che abbiamo lì davanti a ricordarci ogni giorno cosa è successo quel 14 agosto, le 43 vittime"."Siamo preoccupati - racconta Roberto - tra polvere, rumori della demolizione del pilone 9, siamo costretti a tenere le finestre chiuse. Quando ci sarà la demolizione qui sarà l'inferno e se poi faranno il bypass per ricollegare via Fillak la strada ci passerà sotto casa e sarà un disastro".
Roberto e Monica ci portano sul tetto del civico 2 di via Campi e da lì si vede quanto il palazzo sia parallelo al civ. 11 di via Porro zona rossa lì dove continuano i rientri in casa degli sfollati. Da lì si vede ancora la parte di asfalto su alcuni binari, due dei mezzi pesanti schiacciati durante il crollo, si vedono i due monconi, il pilone 9 del ponte crollato su via Perlasca dove sono in corso i lavori, i sensori e la bandiera di Genova che sventola forte.
Roberto e Monica hanno paura di essere dimenticati e chiedono cosa sarà di loro: "con la demolizione saremo allontanati da casa? che cosa stiamo respirando?"
E intanto stasera si costituirà il comitato dei residenti della zona arancione di via Campi e via Porro.
8° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 17 Novembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 16 Novembre 2025
leggi tutti i commentiDemografia, in Liguria e in Italia tema di sola propaganda politica
“San Marcellino” compie ottant’anni e continua a “aprire porte” agli ultimi