"Non spetta a me dare giudizi, men che meno fare proposte. Governo e Parlamento possono fare quello che ritengono e faranno le loro valutazioni" così il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone sul Decreto Genova."Ne ho parlato al Parlamento - ha proseguito Cantone - ne ho parlato personalmente col ministro Salvini e col presidente del consiglio Conte. Ho espresso le mie perplessità che vanno nella logica collaborativa: proviamo a far partire il più velocemente possibile i lavori e soprattutto a farli partire senza che si verifichino intoppi successivi".
Il numero uno dell'anticorruzione a Genova per un incontro promosso dalla prefettura del capoluogo ligure sul tema 'Contratti pubblici: percorsi di legalità'.
L'occasione permette a Cantone di incontrare il sindaco e commissario alla ricostruzione Marco Bucci e il governatore della Liguria Giovanni Toti.
Domani intanto il testo approda alla Camera per l'avvio dell'iter di lettura e conversione in legge. Nelle scorse settimane proprio il numero uno di Anac aveva fatto emergere dubbi sulle legati alle possibili infiltrazioni mafiose durante le fasi della ricostruzione.
"Credo che il messaggio del presidente dell'Anac Cantone non voglia essere un messaggio per fermare, bloccare o ritardare la demolizione e la ricostruzione del ponte Morandi. Semplicemente è un invito a prestare la massima attenzione alla possibilità di infiltrazioni mafiose in queste attività" ha commentato il procuratore di Genova Francesco Cozzi.
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