
Il cantiere di via Giotto è stato soprannominato "cantiere dello scandalo": aperto da oltre un anno e mezzo, ha messo in ginocchio i negozianti già da prima del crollo del ponte Morandi. Ma di chi è la colpa? "Il ritardo è dovuto ai lavori per spostare le sottoutenze, ovvero le linee telefoniche, le fibre ottiche o cavi in rame, da Telecom, Vodafone a Fastweb", ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Paolo Fanghella questa mattina durante Al servizio del pubblico. "Purtroppo il dialogo non è facile con queste grandi aziende. Per legge avrebbero avuto, inoltre, l'obbligo di dare 40 giorni di preavviso agli utenti prima di iniziare lo spostamento, ma siamo riusciti ad ottenere che vengano annullati. Così i lavori finiranno entro il 26 ottobre: con largo anticipo rispetto alle loro previsioni, ma con grande ritardo rispetto alle iniziali tempistiche e alle aspettative della cittadinanza".
I commercianti capiscono, ma non ci stanno. "Il comune di Genova deve farsi rispettare dalle multinazionali, anche perché per concludere i lavori di un altro cantiere, quello di Lungomare Canepa, le sottoutenze, tenute monitorate dal municipio (anziché dal Comune), hanno rispettato puntualmente i tempi", ha spiegato Grossi. "Spezziamo una lancia in favore dell'impresa che si occupa dei lavori poiché è rimasta danneggiata economicamente come noi da questo ritardo".
E dal Comune arriva la proposta di "sospendere le operazioni di cantiere e di aprire una corsia fino all'Epifania in modo tale che i commercianti possano avere un po' di respiro. Poi dovremmo chiedere loro ancora un po' di pazienza perché a gennaio dovranno ripartire i lavori e ci vorranno 3 mesi per completarli", conclude Fanghella.
IL COMMENTO
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