cronaca

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In una intervista a Primocanale Giovanni Toti parla del Decreto Genova e della nomina del commissario straordinario per la ricostruzione di Ponte Morandi, chiede che le istituzioni locali siano chiamate a condividere le scelte del Governo, si dice ancora pronto all’incarico, ma apre anche alla soluzione Bucci.



Toti torna anche sulla recente contestata conferenza stampa al fianco di Società Autostrade legata alla presentazione del plastico di Renzo Piano, a cui ha preso parte l’Ad Castellucci, indagato nell’inchiesta sul crollo di ponte Morandi: alla domanda perché abbia voluto dare un ruolo da protagonista ad Autostrade, Toti risponde così: “Autostrade non è protagonista. Se su questo c’è stata confusione mi dispiace. Autostrade ha un ruolo chiaro. Il ponte tornerà in suo possesso. Sarà lei tecnicamente ad aprire il cantiere”.

“Se poi il governo deciderà di commissariare l’opera – aggiunge Toti - ammesso che legalmente abbia la strade per farlo, e ammesso che questo non sia oggetto di un contenzioso giudiziario che ritardi di anni l’apertura del ponte, noi ne prenderemo atto e faremo costruire il ponte a chi lo deterrà in quel momento”.


Mentre sulla situazione dei lavori di viabilità commenta: "Sul Polcevea e sulle ferrovia resta il tema della zona rossa che ovviamente resta interdetta. Ferrovie si impegna a riparare la linea merci entro 15 giorni da quando gliela consegneremo. Quando ci sarà la consegna? lo sapremo solo dopo il montaggio dei sensori che noi auspichiamo avvenga a partire da questo venerdì. Lungomare Canepa sarà pronto entro fine mese, mentre  via Ilva abbiamo promesso di inaugurarla prima del Salone Nautico (20-25 settembre) e così sarà".





Poi il presidente fa il punto anche sulla siituazione sfollati: "Al momento sono 16 i nuclei familiari che non hanno ancora una casa, tutti gli altri hanno avuto un appartamento dal Comune o dalla Regione e i diversi aiuti che abbiamo messo in atto subito dopo il crollo. Ovviamente queste sistemazioni non saranno definitive ma dureranno tutto il tempo che serve".


E sulla possibilità che le case della zona rossa non vengano abbattute dice: 
"Sì, è possibile anche che non vi siano case da abbattere. Stiamo lavorando anche a un'ipotesi di un sistema di montaggio del ponte. Intanto abbiamo approvato la legge Pris (Programmi regionali di intervento strategico), ogni casa sacrificata verrà immediatamente indennizzata un'ora dopo la decisione e verrà indennizzata non con i valori di mercato ma con cifre decisamente superiori".


Mentre sul decreto Genova Toti commenta: "Quali saranno i contenuti non è chiaro neanche a noi, anche se tutto il sistema Genova, comune, regione, porto, ha dato un grosso contibuto a Roma con norme e azioni concrete. Mi auguro si possa avere il più grande aiuto possibile. Sono fondamentali i contributi ma anche le leggi che ci permetta di spenderli al piu presto. Ci sono esperienze in passato Italia dove i finanziamenti c'erano ma restavano bloccati per l'assenza di leggi".



Per il nodo ferroviario mi auguro di sì, è un cantiere appaltato prima del crollo di Ponte Morandi e quindi non è possibile alcuna vatriante al progetto. Se nel disegno del decreto Genova ci fosse la possibilità di fare modifiche a progetti già approvati certamente interverremo.
quello che inchioda questo paese sono le leggi. Ho chiesto di anticipare al più preto la chiusura del Terzo Valico che è un'opera già interamente finanziato. Cercheremo nei limiti del denaro che il governo stanzierà di anticipare la chiusura e realizzazione di tutte le opere. Quello che inchioda questo paese sono le leggi.

E sul commissario alla ricostruzione Toti precisa: "Il commissiario alla ricostruzione è un ruolo che al momento non esiste nell ordinamento italiano. E' un ruolo che va costruito con la legge. Mentre il commissario all'emergenza già esiste. Come istituzioni locali abbiamo chiesto che il commissario alla ricostruzione coincida con quello all'emergenza, non perchè sia una carica particolarmenmte ambita, anzi, ma aumentare anocra di più la confusione normativa con altre figure rischia di diventare un labirinto inestricabili. Il governo non è d'accordo? siamo pronti a parlarne. Su due cose non siamo disponibili a dicutere: la prima che le amminisitrazioni locali non possano dire la loro sul commissario. La seconda è che riteniamo che le amministrazioni locali debbano essere le gestire la partita. Se sarà Toti, Bucci, un tecnico o altro per noi va bene. Certamente deve essere una persona che abbia facilità e titolarità di accesso agli uffici di Comune e Regione".