cronaca

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 "Attenzione che se non tenete decorosamente i servizi igienici il Comune li dovrà chiudere" recita, in sintesi, il cartello affisso negli ex bagno pubblici della spiaggia libera di Genova Voltri, ammasso di mattoni, rifiuti, assi di legno, transenne. Uno schifo. Brutta, pessima vetrina della spiaggia libera più grande di Genova, vicina alla stazione ferroviaria, vista container e Psa Prà-Voltri da un lato e collina verde di Crevari e Vesima dall’altro. Gli anni passano, le promesse dei politici si susseguono elezione dopo elezione e lo scenario resta immutato.


Vaglielo a spiegare ai voltresi e agli ospiti della spiaggia, che nessuno riesce ad abbattere, almeno ad abbattere, questo monumento al degrado, accanto ad una casetta dei pescatori che compie 150 anni da un lato, un vecchio cantiere in legno dall’altro, oggi assorbito da un grande supermercato. Supermercato che, pensate, ha come posteggio la spiaggia stessa. Oggi piena di buche enormi piene di acqua piovana, di rivoletti neri di olio o gasolio, che finiscono dove la gente prende il sole.


“Nessun bagno pubblico - spiega il Comitato del Ponente - nessun bagnino e due sole docce per circa 500 metri di spiaggia. Sporcizia, pochi bidoni dell’immondizia. Un hotel che accoglie ospiti anche internazionali da Singapore (legati a Psa) ma anche da altrove, si affaccia su questo scempio. E poi c’è una passeggiata che cade pezzi, facendo cadere la gente” ... (continua)