Sono state le chiacchiere ascoltate in un bar da un carabiniere fuori servizio a far scattare l'indagine sul dipendente comunale di Alassio arrestato ieri con l'accusa di essere un furbetto del cartellino. L'opera, secondo le voci raccolte, si sarebbe vantato di poter fare in orario di servizio ciò che voleva senza essere controllato. Da qui è scattata l'operazione "Easy Work" che ha portato agli arresti domiciliari un operaio di 56 anni, da 21 dipendente del comune. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati dai carabinieri. Secondo l'accusa, l'uomo arrivava al lavoro, timbrava e poi lasciava il posto di lavoro per andare al bar, fare la spesa, passeggiare con la compagna.
Dopo la segnalazione del carabiniere fatta sulle parole degli avventori del bar è scattata l'indagine portata avanti con molta discrezione. Individuato il 'furbetto del cartellino', i carabinieri hanno monitorato per circa due mesi le sue attività: svolgeva la propria mansione da solo, in autonomia, iniziando il turno intorno alle 7 del mattino e concludendolo alle 13.30.
Durante l'arco di tempo monitorato, i militari avrebbero rilevato che per quindici giorni il dipendente avrebbe lasciato il posto di lavoro "senza fondato motivo". L'uomo deve rispondere dell'accusa di truffa ai danni di ente pubblico. L'interrogatorio di garanzia è stato fissato per lunedì prossimo.
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