Qual è l’affidabilità del PSA come marcatore del tumore prostatico? Quali altri esami è consigliabile eseguire? Luigi, Sarzana
Risponde il professor Claudio Giberti - Direttore Struttura Complessa di Urologia dell'Ospedale San Paolo di Savona
Il PSA (acronimo di Antigene Prostatico Specifico) è un marker d'organo e non di tumore. Mi spiego meglio, il PSA ci dice se c'è qualcosa che non va nella prostata, che sia un processo infiammatorio, una ipertrofia prostatica benigna, oppure un tumore e pertanto non è specifico per stabilire la presenza o meno di un tumore. Tuttavia la sua evoluzione nel tempo può portarci a sospettare o meno la presenza di malattia neoplastica.
Bisogna ricordare che con il dosaggio del PSA, dalla fine degli anni 80, si è giunti ad un drastico miglioramento della sopravvivenza nei pazienti affetti da Cancro prostatico proprio in ragione delle diagnosi precoci che esso ha consentito.
Attualmente un certo miglioramento nella diagnostica precoce si è ottenuto con dosaggi più sofisticati del PSA quali il Pro-PSA. Tuttavia il salto di qualità si sta ottenendo con la risonanza magnetica prostatica multiparametrica che è in grado di dirimere i dubbi posti dal PSA.
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