C'è tempo solo fino al 31 marzo per poter effettuare una liquidazione "in bonis" per la storica compagnia portuale Pietro Chiesa, arrivata a fine corsa. Tempi stretti per trovare una soluzione che salvi tutti i lavoratori. "Capiamo il percorso che vuole effettuare l'Autorità di sistema portuale per arrivare all'assunzione dei lavoratori da parte della Culmv, chiedendo tutte le autorizzazioni anche in sede europea, ma è un percorso che non ha date certe, quindi per noi non è soddisfacente e quindi abbiamo confermato lo sciopero del 22 febbraio" dice Enrico Ascheri della segreteria Filt-Cgil di Genova al termine dell'incontro di oggi all'Autorità di sistema portuale di Genova e Savona.
"Nessuno dei terminalisti ha risposto alla lettera in cui si chiedeva se qualcuno di loro avesse intenzione di assumere una parte dei lavoratori" aggiunge Ascheri, quindi l'assorbimento da parte della Culmv resta l'unica soluzione. L'Authority prima di dare il via libera al passaggio dei lavoratori, vuole che sia formalizzato il piano di efficientamento e rilancio della Culmv, con tutte le autorizzazioni da Roma e dalla Commissione europea.
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