salute e medicina

La domanda di Dica 33
3 minuti e 26 secondi di lettura
Da qualche tempo d'inverno soffro di naso chiuso come faccio a sapere se è allergia o un semplice raffreddore?

Risponde il prof. Arsenio Negrini - Emerito di Allergologia Università di Genova

Tradizionalmente si considerano due tipi di rinite allergica: stagionale con manifestazioni cliniche legate al periodo di fioritura al periodo di fioritura di alcune piante produttrici dei pollini sensibilizzanti e solitamente limitate alla primavera :è la pollinosi o febbre da fieno (hay fever) e ne sono responsabili Graminacee, Parietaria, Olivo e poche altre. L’altro tipo di rinite allergica è la perenne quando il disturbo è riferibile ad allergeni perenni presenti tutto l’anno.

Esiste ancora una forma di pollinosi definita “Invernale” o “Pre-primaverile” con le stesse manifestazioni cliniche e le stesse modalità di sensibilizzazione della primaverile (e spesso confusa con il semplice raffreddore invernale) per la quale sono coinvolte alcune piante anemofile arboree, il cui periodo di fioritura e di emissione pollinica è particolarmente precoce spaziando da dicembre-gennaio a marzo-aprile. L’insieme della forma primaverile e di quella invernale colpisce ben il 15% della popolazione italiana.

Tra quelle invernali riferendoci a Taxa presenti in Liguria la più precoce è quella riferita al Cipresso che fiorisce da dicembre-gennaio ad aprile con un picco a febbraio e dove i sintomi caratteristici sono la congiuntivite associata alla rinite. Tra le Cupressacee ancora allergeniche sono le stagionali Ginepro e Tuja di minore significato clinico. Di recente osservazione va ricordato il Cedro giapponese (Cryptomeria japonica) del quale alcuni insediamenti sono stati introdotti recentemente in Italia: pollinazione tra febbraio ed aprile. Di notevole interesse botanico e clinico figurano le Betulacee con i generi Betulla ed Ontano a fioritura tra febbraio e maggio che presentano reattività crociata con le Corilacee avendo in comune con queste alcune componenti allergeniche . Tra queste ultime vanno ricordati il Carpino bianco ed il Carpino nero (febbraio-giugno); ma di particolare e specifico significato è il Nocciolo (Corylus avellana) per la sua estesa diffusione e precocissima fioritura a dicembre con durata fino a marzo. Anche il Frassino della famiglia delle Oleacee ha fioritura a marzo-aprile pur con scarsa responsabilità allergenica. Merita ancora ricordare la Mimosa tipica dei mesi invernali che pur essendo pianta entomofila a polline affidato agli insetti piuttosto che al vento, può sensibilizzare alcuni soggetti (floricoltori ed altri).

D’inverno non solo, bensì tutto l’anno alcuni allergeni (Micofiti-Muffe, Acari, Derivati epidermici animali) possono creare notevoli disturbi, ma si tratta di ”allergeni perenni”. Di piuttosto recente osservazione e di grande significato clinico l’insorgenza in alcuni soggetti allergici a Betulacee e Corilacee di svariate manifestazioni allergiche che vanno dalla “sindrome orale allergica” (con prurito al palato, edema delle labbra, e fastidiosa irritazione al cavo orale) all’orticaria con prurito diffuso ed angioedema, ai dolori gastrici ed addominali ,nausea, vomito e diarrea, ed ancora rinite, asma fino all’eccezionale shock anafilattico dopo ingestione di alcuni alimenti vegetali che presentano evidente reattività crociata con quei pollini: sono frutti della famiglia delle Rosacee: mela, fragole, lamponi, pere, ecc delle Prunoidee quali prugne, pesche, albicocche, ciliegie, ecc. ed ancora sedano, carota, nocciola, Kiwi ecc.

Ma attenzione! queste reazioni tra pollini ed alimenti vegetali non sono molto frequenti (quelle più severe, per fortuna )però possono comparire durante tutto l’anno e non solo nell’inverno quando i pollini incriminati
vagano nell’atmosfera.

La terapia: non potendo allontanare i pollini aerodispersi dovrà far capo a farmaci . Quelli sintomatici saranno i primi da utilizzare quali i cromoni ad attività preventiva, gli antistaminici in spray, compresse, gli antiasmatici in spray, fino ai cortisonici in diverse confezioni. In casi ben selezionati utile ed efficace la Immunoterapia specifica (i vaccini antiallergici) oggi di facile utilizzo e ben tollerati. Circa le manifestazioni da alimenti ingeriti cross-reattivi con i pollini, farmaci sintomatici e allontanamento dell’alimento.

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