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Dati della Procura: dal 2012 al 2017 aperti 1.100 fascicoli
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Ancora troppe donne ritrattano i maltrattamenti subiti davanti agli investigatori e per questo meno della metà degli uomini indagati finiscono davanti a un giudice. Il dato emerge dalla procura di Genova in occasione della settimana organizzata contro la violenza di genere.

Dal 2012 al 2017 sono stati circa 1.100 i fascicoli per maltrattamenti arrivati alla chiusura: di questi, 300 sono finiti con un rinvio a giudizio ordinario, 140 sono andati a giudizio immediato e sei sono stati chiusi con un patteggiamento. Gli altri sono stati archiviati dallo stesso pm oppure sono finiti con un proscioglimento davanti a un gup.

"Sono procedimenti complessi - spiega il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi - per quanto riguarda il raggiungimento della prova. Molto spesso le donne ritrattano per paura, per reticenza o perché subiscono pressioni psicologiche o minacce". Per questo dal 2014 la polizia giudiziaria che riceve la denuncia, filma la dichiarazione della vittima in modo da 'catturare' per sempre i segni delle botte sul viso, sul corpo, e le dichiarazioni.

In media, sono circa 250/270 i fascicoli aperti ogni anno dal pool 'Fasce deboli' per questo reato. C'è anche da dire che la verifica degli accessi ai pronto soccorso, che devono segnalare i casi sospetti di maltrattamenti in casi di più ricoveri della stessa persona, non hanno ancora raggiunto un rodaggio completo.

Va meglio, per così dire, per quanto riguarda lo stalking. Sempre dal 2012 al 2017 sono stati definiti circa 935 fascicoli: di questi 247 sono finiti a giudizio, 131 con immediato, 4 con patteggiamento e 40 con la vecchia citazione diretta. "Per questo tipo di reato - prosegue Cozzi - il raggiungimento della prova è meno complesso e non si corre il rischio di ritrattazione".