"Motivazioni? L'ambizione è quella di arrivare più in alto possibile. Nessuno ha vissuto bene i momenti dell'anno scorso. Sarà l'undicesima stagione in serie A e sì, mi sento qualche responsabilità. Come è giusto che sia". Da Neustift prende la parola Luca Rigoni, tanto grintoso in campo quanto dimesso ai nostri microfoni. "È vero, me lo dicono tutti - ammette - ma è meglio così". Si cerca di lavorare sodo senza dar retta alle notizie sulle questioni societarie. Il gruppo si riunisce e riparte da Juric: "Lo conosciamo, sappiamo come lavora. Lui è sempre lo stesso, ha grandi idee". La parola d'ordine ora per tutti è riscatto. "È stata una stagione strana - dice Rigoni - è andata bene all'andata ma abbiamo avuto problemi al ritorno. Uno dei motivi è che abbiamo cambiato tanto a gennaio, non siamo riusciti ad assorbire le idee di Mandorlini, poi è tornato il mister e siamo andati alla grande. Il più grande rammarico? Aver perso i derby".
Luca Rigoni, mettilo dove vuoi sarà sempre determinante. E ora sembra sempre più leader del Grifone. "Io leader, addirittura...", si schermisce. E poi ripete più volte: "Dobbiamo onorare questa gloriosa maglia". Una maglia che non ha paura di definire "pesante", con tutte le responsabilità che comporta nei confronti di un tifo così esigente: "È storica e noi dobbiamo rappresentarla nel migliore dei modi". E il suo ruolo? "Non è importante, l'importante è giocare - sorride Luca Rigoni - e far vedere alla gente che ci teniamo".
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