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"Il risultato? Abbiamo 8mila voti in più dal 2012"
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"Io voto scheda bianca perché non chiedo ai genovesi di scegliere tra la padella e la brace". Luca Pirondini, candidato a sindaco di Genova escluso dal ballottaggio, rompe il lungo silenzio post voto e anche se non dà indicazioni per rispettare la libertà di scelta lascia ai genovesi un consiglio: "Non andare a votare è un errore. Purtroppo però a Genova non ci sarà nessun cambiamento da questi due candidati".

Nessun apparentamento, dunque, né con Bucci né con Crivello, com'era facilmente prevedibile. E porte ben chiuse al candidato del centrodestra, che ha pure proposto incarichi nelle società partecipate: "Se li può tenere tutti, quei posti. Noi non abbiamo il prezzo attaccato all'orecchio, se le porte le ha aperte le può chiudere. Avrà dei premi Nobel per fare tutto quello che ha annunciato in campagna elettorale. Non avrà certo bisogno del Movimento 5 stelle".

Pirondini annuncia poi la linea dura: "Non gliene faremo passare mezza, faremo cinque anni di opposizione e saremo totalmente intransigenti, siamo pronti a fermare i lavori e occupare la sala del Consiglio comunale".

L'analisi del risultato elettorale parte dal bicchiere mezzo pieno: "Ci aspettavamo un risultato migliore, ma ripartiamo da 8.000 voti in più rispetto alle comunali di cinque anni fa. È vero, dovevamo essere più bravi, ma quello che ci è capitato tre mesi fa - dice riferendosi al caso di Marika Cassimatis, eletta online e poi ripudiata da Grillo - avrebbe ucciso anche un cavallo, ma in quel caso, per una volta il garante del Movimento ha fatto solo il garante".

"Il virus del M5S - chiosa Pirondini - continua a insinuarsi nelle istituzioni. C'è stata una transizione a Genova, si è chiusa l'esperienza del Meetup peccato che abbia coinciso con le elezioni. Ma il Movimento 5 stelle ora è sano e ha una chiara linea politica", ha rivelando di non aver ancora parlato con Beppe Grillo.

In attesa di capire se i grillini rispetteranno o meno l'indicazione di Pirondini, partono le grandi manovre per recuperare voti in vista del secondo turno. Tra le piccole liste al di sotto del 5% l’unico che può ragionevolmente apparentarsi e piazzare un consigliere è Arcangelo Merella, in corsa con ‘Ge9Si’, per lui solo l’1,86%. L’ex assessore al traffico ha rivelato a Primocanale: “Finora ci sono stati contatti più con Bucci che con Crivello, immagino che poi l’invito arriverà anche dall’altra parte. Ho convocato tutti i candidati e lo staff, non escludo di fare una consultazione online”. Merella pone paletti sui programmi, ma non solo. “Voglio piena condivisione di ciò che serve per lo sviluppo del porto, il tema della pulizia e delle manutenzioni, mettere mano all’organizzazione della macchina comunale e il trasporto pubblico. Qualcuno deve spiegarmi come può ridurre le tasse e aumentare i servizi”. Nessun pregiudizio verso Bucci, ma “vorrei garanzie su alcuni valori di riferimento. La mia esperienza politica nasce nel solco della giustizia sociale, della tolleranza e della non discriminazione. Sono valori di fondo su cui non posso scendere a compromessi”. Insomma, Bucci chiama Merella ma intanto Merella bussa a Crivello.

Il bacino di voti più sostanzioso che potrebbe finire nel serbatoio del centrosinistra è teoricamente quello di Paolo Putti, che con ‘Chiamami Genova’ ha racimolato un buon 4,87%. Le analisi suggeriscono che non si tratta solo di voti ex grillini, ma anche della sinistra. Però l’ex consigliere polceverasco – che nel suo piccolo si rallegra per la vittoria assoluta nella sezione di Murta – si è già chiamato fuori dai giochi: “ll mio indirizzo generale è non dare indicazioni di voto al ballottaggio a Genova perché le persone pensano con la loro testa. Non troverei un motivo per votare Bucci o Crivello, il primo parla alla pancia senza risolvere i problemi, l'altro non li ha risolti portando Genova nelle condizioni di difficoltà in cui si trova”. È pur vero che la lista di Putti annovera diversi membri della coalizione che sosteneva Doria, alla fine non convergenti sulla candidatura dell’assessore uscente, che potrebbero spingere l’elettorato a scegliere Crivello per “non lasciare - come ha detto lui - che la città sia governata dalla Lega”.