Era stato vittima di estorsione e usura, arrivando a pagare interessi superiori al 16 per cento e a vendere gli immobili costruiti per ripagare il debito. Oggi quell'imprenditore ha avuto il coraggio di costituirsi parte civile nel corso dell'udienza preliminare nell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel comune di Lavagna a carico di 23 persone.L'indagine della squadra mobile di Genova e dello Sco, coordinata dal sostituto procuratore Alberto Lari, aveva portato all'arresto dell'ex sindaco Giuseppe Sanguineti, dell'ex parlamentare Gabriella Mondello, oltre che ai presunti boss del clan Casile-Rodà di Condofuri (Paolo, Antonio e Francesco Nucera e Francesco Antonio e Antonio Rodà). All'udienza di oggi si è costituito parte civile anche il Comune di Lavagna. Uno degli imputati, Antonio Rodà, ha chiesto il rito abbreviato puntando così a uno sconto di pena, mentre un altro ha chiesto di patteggiare otto mesi.
Il gup Nadia Bolelli ha rinviato la decisione al prossimo 12 giugno. Secondo l'accusa, Mondello avrebbe fatto ottenere l'appoggio elettorale al sindaco Sanguineti dai presunti boss di Lavagna in cambio di favori per la gestione dei rifiuti e per gli ombrellonai abusivi del lungomare di Lavagna.
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