
Si ritiene che alla Camera i collegi saranno formati da 150 mila abitanti ciascuno, al Senato invece da 300 mila, cercando possibilmente di seguire i confini delle province. La legge sarà approvata entro metà giugno alla Camera per approdare al Senato ed essere votata entro fine mese o ai primi di luglio.
Sebbene ci siano grandi mal di pancia specie tra i professionisti della politica a rischio disoccupazione, un accordo così trasversale tra Pd, Cinque stelle, Lega e Forza Italia non lascia spazi di manovra agli oppositori, anch'essi trasversali neanche al Senato. E non sarà necessaria neppure la fiducia che peraltro non sarebbe possibile chiedere ai 5 stelle di votare. Ma resta il dubbio su come debba avvenire il passaggio necessario per arrivare alle elezioni, chi si assumerà la responsabilità di sfiduciare il Governo?.
Probabilmente non toccherà a nessuno, è invece prevedibile che sarà lo stesso Gentiloni a chiudere la sua legislatura ai primi di agosto togliendo le castagne dal fuoco a tutti i partiti, ritenendo che non ci saranno più le condizioni per proseguire contro il volere dei principali partiti di maggioranza e opposizione.
E' già partita la corsa alle candidature, anche se nei collegi qualche buon nome potrà fare la differenza e i partiti, almeno su questo 50% di peso sul futuro Parlamento, dovrebbero fare delle scelte oculate e legate ai territori.
IL COMMENTO
Siri quasi Papa e le “frecce” di Fortebraccio. Il conclave non parla come la politica
Il Vangelo di Matteo 25 e l’eredità di Papa Francesco