porti e logistica

Gronda, il ministro: "Fondi quando sarà finito il progetto"
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A Palazzo San Giorgio a Genova gli "Stati Generali della Logistica del Nord Ovest", con il ministro Graziano Delrio e i Presidenti di Regione Liguria Giovanni Toti, di Regione Lombardia Roberto Maroni e di Regione Piemonte Sergio Chiamparino.

All’iniziativa hanno preso parte anche l’assessore allo Sviluppo Economico e ai Porti di Regione Liguria, Edoardo Rixi, i Presidenti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Carla Roncallo.

Durante gli Stati Generali sono stati sottoscritti Protocollo d’Intesa per la crescita dei porti liguri da parte del Ministro Graziano Delrio, dei Presidenti dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale, Signorini e del Mar Ligure Orientale, Roncallo e dei Presidenti Toti, Maroni e Chiamparino, oltre alla sottoscrizione della comunicazione congiunta in merito al “Ferrobonus” regionale.

Il  ministro Delrio ha annunciato anche l'arrivo dei fondi per la realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova,
ma solo dopo aver terminato il progetto. "Quando il progetto della nuova diga foranea di Genova sarà pronto - ha detto - la diga sarà finanziata. Noi abbiamo un fondo per i porti con Cdp. Siamo pronti a partire subito e allargare il primo imbocco a Sampierdarena e poi costruire il resto. Sappiamo che è strategica per Genova, e non ci sarà incertezza. Nel momento in cui abbiamo deciso l'efficacia di un'opera dobbiamo correre, perché il mondo non si ferma". 

"L'Italia deve pensare tutte insieme portualità, logistica, interporti, collegamenti e destinazion
i, per avere efficienza, far risparmiare alle imprese un mucchio di costi e, per i porti italiani, in particolare quelli della Liguria, intercettare le merci che oggi vanno nel nord Europa e che non usano i porti italiani e liguri come porta di ingresso per tutto il sud dell'Europa - ha detto Delrio - Pensare tutto insieme è una questione che l'Italia ha sempre sottovalutato. Sono molto felice che questo anno di lavoro si sia concluso positivamente con tanti passi avanti. Oggi ne facciamo altri e quindi c'è una rinnovata centralità della portualità italiana, e questa è una grande soddisfazione".

"E' ovvio che tutti gli operatori delle merci vogliono arrivare il più vicino possibile alla loro destinazione
- ha aggiunto il ministro - quindi i cinesi oltre alla storica Venezia cercano un altro approdo che permetta di arrivare velocemente al sud Europa. E' chiaro che i porti liguri sono al centro del loro interesse, ne abbiamo parlato quando abbiamo visitato il governo cinese con il presidente Mattarella, ne abbiamo parlato più volte, anche io personalmente, e mi pare che questo interesse stia concretizzandosi".

GLI INTERVENTI


Edoardo Rixi, assessore ai trasporti della Regione Liguria
- Oggi è fondamentale riprendere quote di mercato. Siamo una regione piccola, che può determinare risultati economici molto più grandi in prospettiva. Importantissima la cabina di regia nata a Novara, che può dare grandi prospettive di sviluppo. I nostri porti non sono solo i porti di una regione, ma quelli di un Paese intero.

Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale
- Abbiamo una riforma difficilissima da raggiungere che ha consentito di semplificare le governance e credo che Genova ne abbia già beneficiato: ha un board più efficiente senza perdere nulla dell'ascolto delle parti economiche e sociali. Questo protocollo fotografa ciò che abbiamo fatto in questo anno. Approfittiamo di una situazione congiunturale di traffici positiva. Stiamo cercando di focalizzare qual è il mercato contendibile da parte del nostro sistema portuale. Possiamo contendere 1-1,5 teu ai mercati del Nord Europa. Come espandere il mercato? Il primo punto è che i numeri di questo settore sono un po' pasticciati, anche da parte di autorevoli organismi. Il primo problema è tutto ligure: abbiamo quattro opere - Terzo Valico, Gronda, nuova diga, piattaforma di Vado - che sono fuori scala per la Liguria. Per queste abbiamo bisogno di Roma, dei grandi enti come Rfi e Anas. Da questo punto di vista il protocollo è molto più importante di ciò che sembra. Avere un'intesa è fondamentale. I nostri terminalisti sarebbero già in grado oggi di movimentare molta più merce se quegli investimenti fossero pronti. Un tema delicatissimo è quello del lavoro portuale: al momento è allo studio una norma, ma vi confesso di essere preoccupato. Il trend a livello mondiale è di una crescente automazione, crescenti bisogni di formazione. Credo che dobbiamo accelerare su questo tema.

Carla Roncallo, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale -
Credo che dobbiamo considerare il porto della Spezia integrato con Genova. Ci sono navi che scalano prima alla Spezia e poi a Genova, c'è un motivo. Il porto della Spezia lavora molto più con gli interporti verso est. Genova è un terminale del corridoio Reno-Alpi, la Spezia si affaccia sul corridoio Scanmed. In questo modo riusciamo a rivolgerci a un territorio molto più ampio. Grazie a 130 milioni di investimento otterremo nuove banchine in porto. Si parla spesso di sovracapacità, ma io credo che in questo caso non sarà così: un privato non investe soldi in un porto inutilmente. Con queste opere arriveremo a 2,5 milioni di teu, ma questo significa investire in trasporto ferroviario. Vogliamo arrivare al 50% di merci su ferro. Per noi è fondamentale portare a termine la Pontremolese. Il progetto storico è molto costoso, difficilmente vedrò la luce nei prossimi anni ma in un'ottica di project review si potranno intraprendere interventi che diano una risposta efficace al nostro bisogno di collegarci meglio al corridoio di riferimento. Abbiamo ottenuto dal consiglio dei lavori pubblici l'ok al progetto del nuovo molo crociere. Questo ci permette di raddoppiare gli accosti e quindi portare i passeggeri da 500mila all'anno a 750mila.

Adriano Musitelli, direttore dipartimento territorio Regione Liguria -
In Liguria siamo interessati da tre corridoi. I nodi sono uno dei temi più delicati di questa rete. La cabina di regia ha fatto passi avanti notevoli. Oggi le tre regioni sono membri del GECT. L'elemento pianificazione è fondamentale per connettere tutte queste esigenze: mobilità, ambiente e pianificazione. Il Piemonte sconta qualche ritardo. Affrontare questi temi in una regione fragile come la nostra non si può fare con gli strumenti tradizionali. Penso a strumenti che accompagnino gli espropri. Alcune normative oggettivamente sono incomprensibili

Andrea Gibelli, presidente Fnm - Nella logica della macroregione alpina, le merci possono raggiungere il centro Europa con cinque giorni di vantaggio. L'idea è stata quella di acquistare Fuori Muro, la società di movimentazione merci del porto antico. Non dimentichiamo che Milano e Genova hanno la stessa bandiera. Oggi tornano ad avere un rapporto di questo tipo. Cosa serve oggi? Che le istituzioni si parlino e mettino gli operatori come noi nelle condizioni di avere uno o più serie di retroporti. Questi ci consentiranno di fare shuttle per raggiungere i mercati in maniera positiva. Il Gottardo pulò essere una grande opportunità ma un grandissimo rischio: che le merci dal Nord Europa arrivino in Italia molto più velocemente.

Giampiero Strisciuglio, direttore commerciale ed esercizo rete Rfi - Stiamo realizzando interventi per adeguare le stazioni a treni sempre più lunghi, fino a 750 metri, per la sagoma e il peso. Tutto per restituire efficienza al traffico ferroviario di merci. Siamo continuamente al lavoro, questo modo di operare in sinergia lo testimonia. Ma è fondamentale affiancare progetti di traffico.

Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia - Siamo tra i centri più importanti in Europa per la logistica, che vale 10 miliardi di euro. L'opportunità che ci dà la Liguria di intercettare i traffici dal Nord Europa ci sono ma dobbiamo capire come sfruttarle. Abbiamo affrontato con Rfi tanti problemi che abbiamo risolto con un grande lavoro di squadra: questo è il segreto del successo. Mettiamo a disposizione le nostre risorse per questo grande progetto. Visto che La Spezia è più orientata a Veneto ed Emilia Romagna: è vero che facciamo parte della macroregione del Nord mentre l'Emilia non ne fa parte non essendoci le alpi, ma potrebbe essere il caso di coinvolgerla visto che la Liguria passa anche di là.

Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte - Dobbiamo evitare che il Gottardo funzioni solo all'ingiù, altrimenti rischia di peggiorare la situazione. Vero che l'asse Est-Ovest non va sottovalutato, non credo che altre realtà europee abbiano questa ricchezza di portualità e intersezioni. Da Mondovì a Novara, quindi Rivalta e Alessandria, gli interporti vanno messi a sistema. Non siamo qui solo a contemplare un sistema strategico. Lo portiamo avanti poco per volta con un tempo tutto sommato accettabile.

Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria
- Se cresce la Liguria cresce un pezzo di Paese che giorno dopo giorno appare sempre più strategico per la crescita dell'Italia. Non è un caso che in questa regione ospitiamo i sistemi portuali più importanti del Paese. Oggi le autorità pubbliche si prendono impegni importanti. Sappiamo che servono investimenti in mare, nei singoli porti, la diga, il secondo anello, serve andare avanti col Terzo Valico, occorre lavorare per riqualificare il lavoro portuale. Il pubblico deve fare il pubblico, dobbiamo trovare le risorse, dopodiché il sistema deve funzionare in un vortice virtuoso di interessi comuni. Potremmo anche annettere alla Lombardia un pezzo di Emilia... La Liguria è un po' come il pistone del flipper: noi facciamo partire le merci e poi devono andare in giro. Stiamo lavorando tutti nella stessa direzione.

Graziano Delrio, ministro dei trasporti - L'anno scorso a Novara eravamo in una situazione diversa. Rimane un cambiamento di orizzonte culturale. Il sistema mare per l'Italia è decisivo. Devo ringraziare i presidenti delle Regioni che hanno subito capito quanto fosse importante introdurre di nuovo la parola logistica nell'agenda politica. La forza della Germania è essenzialmente la forza della logistica. Non abbiamo gap su altri settori. Ma abbiamo il problema di fare in modo che tutto il sistema dall'arrivo in porto fino alla destinazione sia coordinato ed efficiente. La logistica in Italia vale circa 110 miliardi di euro, le inefficienze sono circa il 10% di questa cifra, ma se si lavora più intensamente si possono recuperare 40 miliardi, una cifra enorme. Perché perdiamo o riacquistiamo container? Dipende dalla catena logistica: tutti gli anelli devono essere all'altezza. La riforma dei porti non è solo governance, ma anche digitalizzazione. Adesso approveremo il sistema di monitoraggio complessivo, tutti si parleranno su un'unica piattaforma. Avremo un controllo su tutte le fonti sulla merce. Mentre ragioniamo della nostra debolezza logistica parliamo anche della nostra forza. Siamo centrali per raggiungere l'Europa. Sarà molto più comodo raggiungere l'Est Europa da Trieste che non dal Pireo. La logistica è fatta anche di collegamenti stradali efficienti dentro i porti e capitali privati investiti nei porti. Quando il progetto della nuova diga foranea di Genova sarà pronto la diga sarà finanziata. Noi abbiamo un fondo per i porti con Cdp. Siamo pronti a partire subito e allargare il primo imbocco a Sampierdarena e poi costruire il resto. Sappiamo che è strategica per Genova, e non ci sarà incertezza. Nel momento in cui abbiamo deciso l'efficacia di un'opera dobbiamo correre, perché il mondo non si ferma. L'approccio cooperativo è molto più utile dell'approccio competitivo. Gli italiani dovrebbero imparare a collaborare tra loro e competere con gli altri. Dovremmo comportarci come un corpo unico. Spero che le unioni tra autorità portuali si rafforzino ancora. Questo è un approccio che paga perché consente di tenere presente l'interesse nazionale.