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Il commento
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In uno dei weekend più turistici per la Liguria cominciato con il super red carpet di Portofino si stanno sviluppando le importanti riflessioni su come evitare che una esplosione turistica benedetta si trasformi in un danno. Sacrosante riflessioni. Ma oggi preferisco pensare ancora e soltanto all'en-plein di turisti di Genova perché la scommessa della città turistica partita venticinque anni fa ora possiamo dire sia stata vinta.

Il festeggiamento dei venticinque anni di Acquario ci ricorda quella svolta. L'Acquario con il porto antico e la coraggiosa idea di recuperare il centro storico partita alla fine degli anni Settanta sono state le fortune della nostra città. Tutto il resto è' stata una felice conseguenza: la rinascita di Palazzo Ducale come fantastica cerniera fra la città ottocentesca è quella medioevale, la riscoperta di via Garibaldi e dei suoi palazzi e recentemente la geniale proposta dei Rolli.

Ci può essere un nuovo "Acquario" per Genova? Cioè quale sarà la carta turistica da inventare e mettere sul tavolo nel prossimo decennio?

Questa, secondo me, dovrebbe essere una delle idee guida che potrebbero ispirare e guidare il futuro sindaco per gli anni che vanno dal 2017 al 2022. I turisti sono arrivati e gli ultimi numeri confermano che non è più soltanto un mordi e fuggi. Oltre all'Acquario e al Ducale, che cosa si dovrà progettare?

Penso che sarebbe molto utile e formante che ci lavorassero cervelli differenti, esperti in campi svariati. Architetti, uomini di cultura, operatori dell'accoglienza. Ma con una forte guida politica che dovrebbe tracciare la linea sul disegno della città futura.

Il collegamento certo con Milano fa molto ma non basta. La questione è quale città si vuole mettere sul mercato del turismo. Sappiamo che mare e città antica sono una formula vincente. Ma mare e città antica non sono ancora uniti. Come proseguire su questa strada virtuosa?