porti e logistica

Dalle opportunità ai ritardi del settore in un summit a Roma
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È la possibile alleanza fra trafficanti di essere umani e Jihadisti il pericolo maggiore che incombe sulla sicurezza del Mediterraneo e quindi di tutte le attività, in particolare relative al turismo crocieristico, che in questo mare si svolgono. Il summit di Roma organizzato da Blue Vision, società spezzina presieduta da Giorgia Bucchioni, e sostenuto da Unioncamere, Legambiente e Federagenti aveva l’obiettivo di accendere i riflettori sulle opportunità, le potenzialità, i ritardi, ma anche le disattenzioni italiane a un settore, quello della Blue Economy, in grado di attivare importanti investimenti e generare occupazione.

"Un mare - come ha ricordato Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti - che rappresenta l’un percento di tutte le acque del mondo, ma “ospita” il 20% dei traffici marittimi del mondo. Un mare delicato dal punto di vista ambientale, nel quale oltre ai cambiamenti di scenario geopolitico, caratterizzato dalla presenza crescente della Russia, registra anche una vera e propria invasione di interessi cinesi".

Nel corso del summit sono state anche evidenziate alcune esperienze di punta della Blue Economy in Italia, quale il porto turistico di Marina d’Arechi (presieduto da Agostino Gallozzi) progettato e costruito con un’ attenzione nei dettagli e nell’uso dei materiali alla compatibilità ambientale.