Nessun rilievo da addebitare a tecnici e dirigenti di Arpal sui controlli effettuati durante il dragaggio nel porto della Spezia. Si chiude così l'inchiesta interna ad Arpal, per verificare un presunto mancato rispetto delle regole durante i controlli.L'inchiesta è stata svolta da una commissione interna che ha verificato, acquisendo documenti e audendo il personale spezzino, che 18 su 21 campagne di monitoraggio sono avvenute in concomitanza con il dragaggio e che i controlli sono stati svolti senza preavviso.
A inizio 2015 alla Spezia i mitilicoltori denunciarono un'anomala moria di mitili nei vivai del golfo, puntando il dito sul dragaggio del golfo necessario a permettere l'accosto delle navi da crociera. Con le analisi del 2015 l'Autorità Portuale escluse ogni correlazione tra fanghi e danneggiamento dei vivai.
Un anno fa il sequestro del dragaggio, dopo un esposto di ambientalisti e mitilicoltori. Il tribunale del riesame aveva revocato il provvedimento, ma a novembre la Cassazione aveva rimandato le carte al tribunale. Il pronunciamento della Cassazione aveva reso necessaria un'indagine interna ad Arpal per verificare la corretta esecuzione dei controlli. "Dare il via ad una commissione interna - ha commentato l'assessore regionale all'ambiente Giacomo Giampedrone - è la dimostrazione di una volontà di trasparenza in cui credo profondamente".
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