cronaca

Alcuni residenti della zona possiedono un'arma compatibile
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Giancarlo Bondanza resta in condizioni disperate. Non è ancora chiaro quanto e come il proiettile estratto dalla testa abbia lesionato il cervello.

Il falegname di 56 anni originario di Crocefieschi resta in coma farmacologico all’ospedale San Martino, mentre è ancora giallo sull’autore del tentato omicidio avvenuto nella serata di venerdì 6 gennaio in frazione Vallegge nel comune di Crocefieschi, entroterra genovese.

I carabinieri della Compagnia di San Martino dalla sera del fatto hanno ascoltato una dozzina di persone, tutte potenzialmente coinvolte nel caso. Qualcuna possiede un’arma simile a quella utilizzata, una pistola calibro 22, ma nessuno per ora, secondo gli inquirenti,  risulta formalmente indagato. Per ora il fascicolo per tentato omicidio aperto in procura a Genova è a carico di ignoti.

Si scava nella vita di Bondanza che viveva di lavoretti e si scoprono alcuni piccoli debiti da poche centinaia di euro contratti in giro. La sensazione è che quella sera nella casa di Bondanza, stando anche alle urla avvertite dal padre che abita sopra, ci sia stata una lite poi degenerata. C’era una sola persona che litigava con la vittima e non vi è certezza sulla presenza di complici. Ci sono però alcuni sms e alcune telefonate ritenute interessanti.

Mancano immagini e non vi è alcun super testimone. L’unico è il papà 90-enne di Bondanza, che ha incrociato l’aggressore del figlio ed è stato spintonato, ma non riesce a ricordare. Sullo sfondo una vallata che si interroga con un potenziale assassino in circolazione che non ha per nulla intenzione di costituirsi mentre inquirenti e familiari sperano che le condizioni della  vittima possano migliorare e dare qualche elemento in più.