Un giro di suv in arrivo dalla Libia e dirette al Nord Europa, fatte arrivare attraverso Genova come auto a seguito per non pagare dazi e Iva. Ci sarebbe un maxi contrabbando dietro lo sbarco e l'arresto di un libico con vero passaporto americano e un altro passaporto libico invece falso effettuato dalla guardia di finanza due giorni fa al terminal traghetti genovese. Un caso identico a quello di sei mesi fa. L'uomo era a bordo di un Suv e si è presentato come ex medico e attuale commerciante. Ai militari delle fiamme gialle ha consegnato un passaporto americano ma dalla perquisizione in auto è spuntato un altro passaporto, libico, falso. Il suv è stato sequestrato, come quello del libico fermato in porto a maggio.
La procura ha avviato una indagine (in mano al pm Federico Manotti) delegando l'inchiesta alla guardia di finanza. I militari hanno già sequestrato diverse auto di grossa cilindrata a persone che hanno effettuato il tragitto (Libia-Genova-Nord Europa) sempre con vetture diverse ma dello stesso genere.
A gennaio erano stati fermati tre libici su tre suv identici: i tre erano poi stati indagati insieme a tre imam genovesi e a un ragazzo di Varese per terrorismo- secondo la procura avrebbero creato una cellula jihadista che faceva da tramite tra spiranti combattenti e forze ribelli in Siria.
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