cronaca

Pastorino (Rete a Sinistra): "Decisione oscena e inaccettabile"
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Tamburi, campanacci e percussioni, con tanto di flash mob davanti al negozio Tim di Via XX Settembre, per dare un segnale alla città della situazione dei lavoratori della compagnia telefonica. In piazza, questa mattina, alcune centinaia di lavoratori, arrivati da tutta la Liguria, per lo sciopero proclamato dopo la decisione, da parte dell'azienda, di arrivare alla disdetta del contratto integrativo.

Il corteo, partito dalla sede di Confindustria genovese di via San Vincenzo, ha percorso via XX Settembre per poi arrivare al Consiglio Regionale dove una delegazione ha incontrato i capigruppo. I sindacati di categoria, Cgil, Cisl e Uil, che accusano Tim "di voler perseguire il profitto aziendale rivalendosi solo sui diritti dei lavoratori", sono disponibili a riaprire una trattativa, sia sul contratto di secondo livello sia su quello del settore che "attualmente - spiegano - non ha avanzamenti di sorta. Ma a preoccupare, soprattutto è l'assenza di investimenti".

Tra i motivi della protesta anche il problema degli appalti, con gare al massimo ribasso che "da un lato peggiorano il servizio e dall'altro - spiegano i rappresentanti sindacali - portano anche a una riduzione dei diritti per chi lavora in quelle aziende". Il tutto, dicono i sindacati, "mentre la manovra produrrà un premio di risultato di 55 milioni di euro per il management".

LA REAZIONE DI RETE A SINISTRA - "Una decisione oscena e inaccettabile. Tim fa pagare ai lavoratori la sua sconsiderata politica dei tagli, imponendo una riduzione del costo del lavoro pari a 1,6 miliardi di euro. Zero investimenti, un gap tecnologico impressionante ancora da colmare rispetto agli altri Paesi economicamente avanzati, nessun piano industriale credibile, gestione opaca e conseguenti sanzioni dal garante delle telecomunicazioni", commenta il consigliere regionale Gianni Pastorino di Rete a Sinistra.

LA REAZIONE DEL M5S - "3200 dipendenti sono in contratto di solidarietà da 6 anni, mentre il contratto nazionale è scaduto nel 2014 e mai rinnovato, senza contare l'azzeramento degli straordinari, il blocco agli scatti d'anzianità, la riduzione della tutela per le malattie e delle maggiorazioni per reperibilità e festivi. Nonostante gli enormi sacrifici fatti dai lavoratori in questi anni, il management continua a tagliare su stipendi e servizi garantendo bonus milionari ai manager che hanno contribuito a portare Telecom allo stato in cui si trova oggi", denunciano Alice Salvatore e Marco De Ferrari, portavoce M5S Liguria.

LA RISPOSTA DELLA TIM -  L'azienda "smentisce qualsiasi indiscrezione relativa all'individuazione di esuberi all'interno della società e all'avvio di procedure di legge conseguenti, sottolineando che l'azienda ha più volte ribadito alle organizzazioni sindacali la volontà dell'attuale management di salvaguardare il perimetro organizzativo e di gestire le eccedenze produttive attraverso processi di formazione e riqualificazione professionale che porteranno a un più efficace impiego delle competenze dei singoli, consentendo l'internalizzazione di attività ad alto valore aggiunto e il potenziamento delle attività legate al core business aziendale".