porti e logistica

Cerimonia di insediamento a Palazzo San Giorgio
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Con la consegna delle chiavi di Palazzo San Giorgio l’ammiraglio Giovanni Pettorino lascia la guida del porto nelle mani Paolo Emilio Signorini, appena nominato presidente dell’autorità di sistema del Mar Ligure Occidentale. Nome nuovo per un ente nuovo, che riunisce sotto di sé non solo il porto di Genova ma anche quello di Savona-Vado per effetto della riforma attesa da anni e portata a termine dal governo dimissionario. 

“Gli faccio tanti auguri di buon lavoro. Ma per un po’ andremo avanti insieme”, ha detto Pettorino, da un anno commissario del porto dopo le dimissioni di Luigi Merlo, durante il gesto simbolico del passaggio di consegne. È questo il momento centrale di una cerimonia di insediamento sobria con la stampa e le rappresentanze istituzionali “in queste bellissime sale di cui i genovesi devono essere orgogliosi”. Signorini si complimenta con lui: “È stato bravissimo, aveva un doppio lavoro da fare”.

“Inizio con gratitudine – esordisce il nuovo presidente – per uno come me che ha sempre lavorato nella logistica e nei trasporti questo è un banco di prova difficile ma anche una grande soddisfazione. Chiunque abbia conosciuto questo settore ne sarebbe allettato”. Uno dei primi compiti sarà nominare un segretario generale. “Il board è snello, i requisiti sono elevati, serve una persona di grande competenza. Ma non credo ci sia bisogno di una circolare apposita. Finora non ho sentito nomi di persone inadeguate”.

A Genova la sfida più grande sarà quella dello spostamento della diga, opere da un miliardo che consentirà alle navi più grandi di arrivare, tassello del nuovo piano regolatore il cui schema è in attesa della valutazione ambientale strategica di regione e ministero. A Savona c’è la nuova piattaforma contenitori da 800mila teus, che parla un po’ danese con Maersk e un po’ cinese, grazie ad un accordo con la statale Cosco. Sarà attiva nel 2018.

"Prendo un porto in perfetta salute per i traffici, meno come governance delle principali iniziative infrastrutturali, una situazione più critica che colpisce Genova e in generale la Liguria - osserva Signorini, che intanto ha già inviato la lettera per chiedere a presidente della Regione, Capitaneria, Comune di Genova e Comune di Savona di esprimere i nomi per il comitato di gestione. 

Un sistema portuale che vuole crescere e che ha bisogno di interventi: “Ci sono tante partite importanti da affrontare – prosegue Signorini – bisogna capire quale sia la capacità ideale dello scalo, che è anche frutto delle previsioni di crescita mondiale, e in base a quella dare priorità ai lavori che ci consentono di arrivare all’obiettivo”. E poi, il nodo delle concessioni: “Cercheremo di contemperare il rispetto dei principi sanciti dalle norme comunitarie e nazionali con le esigenze degli operatori”.

"Una reltà economica importantissima - ricorda ancora Pettorino - che tra diretto eindotta frutta 11 miliardi all'anno e dà lavoro a 54 mila persone". Il futuro dell'ammiraglio? "Io adesso mi dedicherò al mio incarico di comandante della Capitaneria e della Guardia Costiera. Ma parteciperò comunque al comitato di gestione del porto. Sarà una sfida epocale. Ora ci concentriamo sulla transizione, perché possa concludersi senza difficoltà e senza nocumento per le attività portuali".

CHI È SIGNORINI - 53 anni, laureato in Scienze Politiche all'Università di Firenze, master di analisi economica del diritto alla Yale University, Stati Uniti. Una carriera brillante. Con un curriculum che vanta, tra l’altro, tre Ministeri e la banca d’Italia Signorini, da novembre a oggi, è stato segretario generale della giunta regionale, prima ancora, prendiamo un lungo respiro: capo dipartimento infrastrutture del Ministero dei trasporti, capo programmazione politiche economiche della Presidenza del consiglio dal 2008 al 2013, e prima ancora coordinatore della struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture, dal 2004 esperienze al Ministero delle finanze, per gli affari regionali e per la valutazione degli investimenti pubblici. Ai suoi albori, ha lavorato anche in Banca d’Italia. Conta diverse pubblicazioni in materie economiche.