cronaca

I sindacati di base: "Basta tagli, i cittadini rischiano"
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C’erano i tecnici delle reti acqua e gas, ma anche i vigili del fuoco, i lavoratori Amiu e alcuni comitati di cittadini. Tutti in presidio davanti alle officine Iren di via Piacenza, in Valbisagno a Genova, coi rispettivi delegati Usb per dire no alla privatizzazione del settore avviata da tempo. E a portare solidarietà sono arrivati i consiglieri regionali Alice Salvatore e Marco De Ferrari del Movimento Cinque Stelle. Tubi dell’acqua rotti e fughe di gas sono sotto gli occhi di tutti, ma la denuncia di sindacati e lavoratori non si ferma qui.

La politica aziendale è fatta solo di tagli e sta provocando disagi e disservizi nei confronti dei cittadini – spiega Enrico Risso, delegato Usb Iren – quello dei tubi che saltano è solo l’aspetto più clamoroso”. Guasti frequenti significa anche pericoli per i cittadini. A far arrabbiare i lavoratori di Ireti, ma anche i vigili del fuoco, è il futuro taglio della squadra di pronto intervento notturno, che verrebbe sostituita con la reperibilità allungando i tempi di intervento.

“In pratica abbiamo un pompiere ogni 15 mila abitanti – spiega Stefano Giordano, Usb Vigili del Fuoco – noi lavoriamo in simbiosi con Iren sul pronto intervento, un servizio altamente professionale consolidato negli anni. Se la squadra di pronto intervento viene eliminata, noi saremmo costretti a procedere alle evacuazioni senza supporto tecnico. Questo è un bene comune, non un costo. Bisogna investire”.

La settimana scorsa le altre sigle sindacali hanno incontrato il sindaco Doria a Palazzo Tursi. L’amministrazione ha assicurato che chiederà risposte all’azienda. “La posizione del Comune è singolare, visto che in questi anni si è sempre disinteressato della situazione – replica Maurizio Rimassa del coordinamento provinciale Usb Genova – qui ormai è evidente il fallimento totale dell’idea di privatizzare i servizi pubblici. Ai cittadini bisogna garantire qualità ed efficienza come Amga garantiva in passato”.

Preoccupa anche il progetto di aggregazione di Amiu con Iren. “Non c’è chiarezza. Questo progetto, portato avanti su spinta del Pd, risponde solo ad esigenze finanziarie. Non c’è un piano industriale, non c’è prospettiva”, spiega Maurizio Nigro, Usb Amiu. “A quanto ci risulta Iren è indebitata fino al collo, e vediamo cosa succede con le manutenzioni. La stessa cosa avverrà con Amiu”. Il timore, insomma, è quello che la crisi dei tubi si estenda all’immondizia. E per Genova sarebbe un altro duro colpo.