porti e logistica

Ex presidente del porto, ancora presidente delle crociere
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Non chiamatelo dinosauro, che è troppo poco e poi può anche essere veramente offensivo per Lorenzo Forcieri, da ieri ex presidente del porto della Spezia, ma da avant'ieri capace di perpetuare se stesso per l'ultima volta, accordandosi ancora due anni di mandato (e di stipendio) nella società spezzina delle Crociere, da lui inventata, costruita, lanciata.

Forcieri, nel cui curriculum su Wikipedia si legge che la sua professione, prima della politica, è proprio “dirigente” e “politico”, non è un dinosauro, che quelli si estinguono, oppure rimangono in qualche parco gerontologico e lanciano sinistri richiami verso lo zoo della politica che li ha messi fuori: vedi Massimo D'Alema, maximo esemplare della specie, ma se andiano a casa nostra l'elenco è denso e lo zoo popolatissimo.

Prima dell'ultimo colpo di coda per restare sulla ultima poltrona, quella crocieristica, mentre gli stavano sfilando quella dell'Autorità Portuale di La Spezia, Forcieri, questo spezzino sessanasettenne, simpatico, furbo, il baffo spavaldo e la capacità manovriera inarrestabile, è stato “tutto” e forse sarà ancora. Che dire di un fedele iscritto al PCI-PDS-DS-PD, che ha collezionato quattro legislature da senatore, la XI, la XII, la XIII, la XIV e una, la XVI da deputato della Repubblica e anche due anni da sottosegretario alla Difesa, dal 2006 al 2008 in un governo Prodi?

Del Senato è stato anche questore, che vuol dire un po' come se fosse stato l'amministratore delegato di quella macchina parlamentare, oltre che membro, in tutti quegli anni e quelle legislature, di almeno una ventinaa di commissioni.
Ma prima e dopo questo percorso parlamentare ultraventennale, Lorenzo Giovanni Forcieri mica aveva dormito: dirigente Cna e di aziende private era diventato sindaco di Sarzana, dal 1989 al 1995, mica un Comune qualsiasi, una specie di grande trampolino di lancio per gli spezzini volitivi e ambiziosi. E dopo la gloriosa carriera a Roma, non si è fermato sul tappeto di velluto e di vitalizi di cinque mandati parlamentari.

Ha fatto perfino il consigliere provinciale, dal 2002 al 2006, a La Spezia, tanto per avere almeno una poltroncina. E dopo, nel 2009, un ministro di ultradestra, come Altero Matteoli, lo ha nominato presidente del Porto di La Spezia, ruolo centrale nel quale è rimasto fino a ieri.

Certo, bisogna riconoscere tra tutti questi ruoli apicali di sindaco, senatore, deputato, consigliere, presidente, che Forcieri ha lavorato sempre come un matto: non è un caso che il presidente della Repubblica lo abbia nominato anche Grande Ufficiale per meriti di lavoro, nel 2014, e non solo per aggiungere grand uff. a tutti gli altri titoli.

Ha collezionato poltrone, ma non si è certo limitato a scaldarle. In Parlamento ci ha dato dentro sempre, si trattasse di rappresentare bene il suo territorio, come quando ha fatto istituire il Parco delle Cinque Terre, mossa fondamentale, grazie alla quale l'Unesco ha riconosciuto quell'area pregiatissima Patrimonio dell'Unesco e i turisti ci vengono da tutto il mondo, si trattasse di fare la battaglia contro le mine antuomo.

Sarà per tutto questo che Forcieri alla fine deve essersi considerato politicamente immortale e ha deciso che la collezione di ruoli, incarichi, poltrone, seggiole e strapuntini, non doveva finire mai e quindi, dopo avere occhieggiato la posizione, tra poco in ballo, di sindaco di La Spezia, ha virato sull'autoproroga del ruolo, nella società delle Crociere, la APLS Investimenti, nella quale si è prorogato fino al 2019.

Ancora due anni e intanto nel frattempo chissà cosa può ancora capitare... con tutti i “giri” che ci sono a Spezia, tra rinnovi in porto, elezioni comunali e tra il sindaco uscente e Raffaelle Paita, appena rianimata dall'assoluzione nel processo alluvione. Altro che dinosauri!