Per i giudici del Tar della Liguria le norme sulle distanze minime tra le sale giochi e i luoghi sensibili rientrano nelle competenze regionali in materia di salute e politiche sociali, allo scopo di prevenire il vizio del gioco, anche se lecito, e di tutelare determinate categorie di persone. I giudici amministrativi hanno così respinto i ricorsi di due titolari di sale gioco di La Spezia, che nel 2015 avevano dovuto chiudere le attività a seguito di un'ordinanza emessa dal Comune, in quanto i locali non rispettavano la distanza minima di 300 metri da una chiesa e da una struttura sanitaria. La legge regionale del 2012 ha posto limitazioni più stringenti rispetto all'apertura di sale gioco, e tra queste vi è anche il requisito della distanza di 300 metri da luoghi di culto, scuole oppure ospedali. I gestori delle sale slot avevano impugnato il provvedimento dirigenziale del 2 settembre del 20015 con il quale il Comune di La Spezia ordinava l'immediata chiusura delle attività. Per i giudici, il Comune ha semplicemente fatto rispettare quello che impone la legge regionale e sottolineano come la licenza di pubblica non sia sufficiente e che comunque la "licenza è stata rilasciata successivamente all'entrata in vigore della legge regionale".
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