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Pastorino: "A Sestri devono restare i servizi che garantiscano qualità"
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"È assolutamente necessario che l’ospedale di Sestri Ponente resti operativo, perché si tratta di un presidio sanitario indispensabile per salvaguardare la salute dei cittadini del medio ponente genovese". A dichiararlo è il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino.

"Purtroppo le persone hanno già pagato un sistema che chiude ospedali senza trovare soluzioni alternative ai bisogni del territorio. Le strutture si possono trasformare e razionalizzare, ma devono essere in grado di rispondere alla misurazione delle necessità di chi abita in una determinata zona. Ora - aggiunge - è necessario archiviare la pur legittima protesta per passare alla proposta: questa dovrebbe essere la caratteristica che contraddistingue le forze politiche impegnante nell’analisi dei fabbisogni del territorio".

Pastorino interviene poi sulla questione che gravita su Sampierdarena-Villa Scassi. "A più riprese abbiamo evidenziato le difficoltà operative dell’ospedale di Sampierdarena, sul quale grava la mancanza di presidi sanitari di un certo rilievo che si registra in tutta la Valpolcevera. Non di rado Villa Scassi diventa quasi ingestibile, soprattutto per quanto riguarda il pronto soccorso, nonostante gli enormi sforzi profusi dagli operatori del servizio", commenta Pastorino.

"Nel novembre 2015, come Rete a Sinistra abbiamo presentato interrogazione all’assessore Viale, preoccupati proprio dalle condizioni in cui versava il pronto soccorso; nonostante l’assessore abbia svolto l’auspicata ispezione, da allora la situazione non è cambiata, sia in termini di servizio che di organizzazione del personale".

LA PROPOSTA - Rete a Sinistra propone le seguenti soluzioni per l’ospedale Antero Micone:

1. La ricezione di larga parte della patologia cardiologica, attualmente affrontata in maniera egregia dal reparto UTIC. Non è detto che un paziente infartuato abbia accesso all’emodinamica più velocemente a Villa Scassi rispetto che all’Antero Micone.

2. La collocazione delle cure intermedie negli spazi dell’ex reparto neurologia includendo posti letto anche per il reparto di oncologica, stanti purtroppo le pressanti richieste.

3. Un ambulatorio ortopedico aperto per 3 ore al mattino dal lunedì al venerdì; una sala gessi in piastra ambulatoriale, per eliminare un parte significativa del carico di visite ortopediche che peserebbero sul pronto soccorso del Villa Scassi.

4. La ripresa della guardia attiva anestesiologica H24, che porterebbe
all’innegabile messa in sicurezza del presidio e degli accessi al pronto soccorso.

5. Il preciso inquadramento della chirurgia ambulatoriale, con utilizzo di un apparecchio laser di ultima generazione per cui sono già stati stanziati i fondi. La presenza del chirurgo in struttura ovvia il problema delle consulenze sia nei reparti sia al pronto soccorso.

6. Il massimo utilizzo della’attuale piastra ambulatoriale con visite polispecialistiche, incluse ginecologia e dermatologia, nell’ottica di fornire al cittadino un servizio più completo e contestualmente abbattere le liste d’attesa sul territorio.