"Abbiamo impostato la mostra pensando alla parità di genere - ha spiegato la curatrice delle collezioni tessili genovesi Loredana Pessa - Sia uomini che donne allora portavano abiti sontuosi, ricamati e molto colorati e la letteratura dell'epoca ci introduce ai primi pensieri di liberazione della donna anche sulla scia della Rivoluzione francese".
Se la prima sala presenta diverse vesti maschili e femminili su manichini dalle bianche parrucche, nelle sale successive si possono ammirare tessuti, ricami e merletti e anche alcuni corpetti restaurati col Centro per la conservazione e restauro La Venaria reale. Tra le curiosità, la mostra è corredata di QR Code per chi, tramite il proprio smartphone, vuole saperne di più su parrucche e altri dettagli dell'abbigliamento dell'epoca.
IL COMMENTO
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