cultura

Il 20% minori non accompagnati. 46 mila pasti distribuiti
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"6.000 persone, 6.000 volti, 6.000 storie, 6.000 vite". Inizia con queste parole il resoconto che la Caritas diocesana di Ventimiglia ha fatto in queste ore degli oltre 40 giorni di accoglienza dei migranti nella Chiesa di Sant'Antonio. Già, 6 mila. È questo il numero enorme di persone transitate dalle Gianchette dal 31 maggio al 15 luglio. Un dato ancora più impressionante, se si considera che in un caso su cinque si è trattato di un minore non accompagnato.

È stato grandissimo lo sforzo richiesto ai tanti volontari, che hanno dovuto fare i conti con spazi limitati e numeri in costante aumento. Dalle 200 presenze medie giornaliere dei primi giorni si è arrivati alla fine a superare le 800, con punte in alcuni momenti superiori alle mille unità. Ma la volontà di accogliere è stata più forte di tutto. Più forte delle differenze di lingua e di religione, più forte dei fallimenti di uno Stato troppo lento nel dare risposte reali.

Lo sforzo dei volontari lo dimostrano i circa 46 mila pranzi e colazioni preparati e le oltre 22 mila cene distribuite
, quest'ultime portate da Nizza dalle associazioni francesi di ispirazione musulmana. Quella stessa Nizza segnata dal dolore di un terribile attentato terroristico al quale è andato l'ultimo pensiero dei migranti prima di lasciare la Chiesa delle Gianchette.

La Caritas rivolge infine il proprio pensiero anche ai residenti della zona, "costretti - si legge - ad una convivenza forzata che, dati i numeri crescenti, è diventata inevitabilmente sempre più difficile". Intanto, mentre il centro d'assistenza al Parco Roja è ormai entrato a pieno regime, prosegue presso la chiesa di Sant’Antonio e presso le altre parrocchie l'accoglienza delle famiglie e delle donne sole. Perché - come ha sottolineato pochi giorni fa Don Rito - l'ospitalità va dimostrata coi fatti, non con le parole.