cronaca

Attesa per la sentenza del Tar dopo la denuncia del Comitato Porto
2 minuti e 34 secondi di lettura
Attesa per la sentenza del Tar dopo la denuncia del Comitato Porto aperto sull'inquinamento delle riparazioni navali. Per Roberto Righi, il legale dello studio Morbidelli di Firenze, si tratta di una causa che potrebbe fare giurisprudenza e che in ogni caso impegna il sindaco Doria per la tutela della salute pubblica.

"Abbiamo posto per la prima volta all’attenzione del Tar - spiega l'avvocato - il problema della qualità dell’aria e delle ricadute delle ricadute di minerali pesanti sul suolo in occasione dello svolgimento di attività che definiamo genericamente “riparazioni navali” e che possono arrivare fino alla nozione comunitaria del riciclaggio di navi, per il quale c’è un regolamento comunitario che in parte è già applicabile e che dovrà essere tenuto presente d’ora in poi per tutta una serie di attività come la demolizione della Concordia che è avvenuta in anticipo rispetto all’entrata in vigore del regolamento che probabilmente non sarebbe potuta avvenire come è avvenuta perché non è stata fatta una valutazione ambientale strategica".

"Il Tar dovrà però pronunciarsi però su un aspetto: i limiti della tutela preventiva dell’ambiente", sottolinea il legale. "Questo è molto difficile. Forse il primo caso. Se darà ragione al comitato riconoscerà che è azionabile un’aspettativa all’attivazione dei rimedi di tutela preventiva dell’ambiente da parte dei cittadini. Se il Tar ci darà torto, come altamente probabile, comunque dirà che questa richiesta è stata troppo anticipatoria e che queste verifiche andranno compiute caso per caso".

"Ma - spiega l'avvocato Righi - c’è un aspetto che abbiamo messo in luce: l’effetto di sistema. Il carico inquinante che deriva dalla somma delle attività delle riparazioni navali che vengono valutate caso per caso. Abbiamo posto in evidenza l’effetto globale. Se invece il Tar leggerà nel futuro allora riconoscerà la possibilità di tutela di fronte a questo effetto di sistema".

"Credo - aggiunge - che la sentenza sarà utile e darà delle direttive che il comune dovrà tenere presente. Il Comune si difende dicendo che i compiti non sono del sindaco ma della città metropolitana perché le autorizzazioni ambientali integrati le rilascia la provincia. A parte il come l’hanno rilasciate finora, come lo smantellamento della Concordia senza Vas. Ma il problema è che il sindaco per legge ha l’autorità sanitaria locale. Non può ignorare la salute dei cittadini. C’è un dovere di attivazione sussistente".

"Confidiamo che il Tar colga questo aspetto altrimenti ci rimanderà all’impugnazione delle singole autorizzazione in relazione alle quali questi problemi saranno ineludibili", conclude il legale.
"Perché sarà ineludibile il problema della valutazione ambientale strategica che procede dalla natura del singolo insediamento ma ha ad oggetto gli effetti del singolo insediamento, quindi anche per le riparazioni navali è dovuto".