cronaca

Previsto un rincaro del 5%, in cambio più manutenzione
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Dopo la sequenza di tubi rotti a Genova, con allagamenti importanti sabato a Principe e Dinegro e disagi per la popolazione, intervengono i Verdi con una lettera che riceviamo e pubblichiamo di seguito: 

"A Genova le strade e le creuze sono un campo minato dai tubi dell’acqua. Che saltano uno dietro l’altro, inondano quartieri e lasciano i rubinetti a secco, trasformando l’inizio d’estate in una catena di (surreali) disservizi.                                                                                      
È successo almeno sette volte nello spazio di dieci giorni abbondanti e, al netto delle dichiarazioni di facciata fornite da Mediterranea delle Acque (Gruppo Iren), che la rete idrica dovrebbe gestire, lo spauracchio è quello d’un collasso strutturale delle condutture, vecchie e non si sa quanto controllate.

L’assessore comunale all’ambiente Italo Porcile, delegato al ciclo integrato delle acque e quindi ai rapporti con la stessa Iren, la mette giù con meno diplomazia: «Aspettiamo che cessino le criticità, ma qualche domanda ce la stiamo facendo e vogliamo rassicurazioni. Bisogna capire se ci siano dei problemi profondi, per risolvere i quali occorre un intervento tempestivo».

Ironia della sorte: mercoledì la Città metropolitana, l'ente che ha surrogato la vecchia Provincia, ratificherà un nuovo aumento (voluto dal Governo), delle tariffe intorno al 5%.

«Il rincaro previsto è del 5 per cento circa, inferiore rispetto all’ultimo aumento che era stato del 6,5% - spiega Enrico Pignone, consigliere della città metropolitana delegato all’Ambiente - Rispetto al passato, però, aumenteranno gli investimenti sul territorio».

La manovra sulle tariffe porterà con sé anche un’altra novità: «Finora - spiega Pignone - c’erano grandi disparità sulle tariffe applicate nei diversi Comuni per l’erogazione dell’acqua nelle strutture comunali: scuole, impianti sportivi, fontane. Il Comune di Genova, per esempio, paga 1,30 euro a metro cubo, mentre alcuni Comuni non pagano niente. Con questa delibera equipariamo a 30 centesimi a metro cubo la tariffa per tutti i Comuni dell’ambito».

Con soddisfazione di Genova e vivace disappunto di altri. È uno scandalo che si ripete, anche perchè gli stipendi non aumentano in proporzione e le pensioni sono bloccate da anni! Ma che ci tocca sentir dire dal sig. Pignone, quando afferma «Rispetto al passato, però, aumenteranno gli investimenti sul territorio».

Dove sono finiti i soldi che ci sono stati “rapinati” da anni senza che fosse fatta la manutenzione, provocando quei danni che dobbiamo pagare noi in bolletta? E per finire, come ciliegina sulla torta, a Rapallo si continua a pagare la quota di depurazione, per un depuratore che non esiste! Mentre proprio nei giorni scorsi in consiglio comunale, sindaco e maggioranza “si impegnano” a risolvere il problema con l’Iren! Sembra fantascienza anche se purtroppo è realtà!

Bisognerebbe creare un movimento d'opinione per non pagare le bollette gonfiate. Inoltre Iren ed Amiu sono pronte a unirsi "in matrimonio"! Or bene, caro Sindaco Doria, a nostro avviso questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai, poiché andrebbe a discapito delle maestranze e della qualità del servizio, visto e considerato che Iren, multiutility, quotata in borsa, fa temere che da questo matrimonio, al fine di produrre maggiori entrate, potrebbe far "nascere" un inceneritore! Cosa ne pensate, cari cittadini pagatori?"

Pierluigi Biagioni, Verdi area Tigullio
Angelo Spanò, co-portavoce metropolitano dei Verdi