cronaca

"Governo incapace, siamo scavalcati". Martedì incontro in vallata
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A Carcare, nell'entroterra di Savona, scoppia un altro caso migranti. Qua non c'entra l'emergenza di Ventimiglia, incolpevole città di frontiera verso la Francia, ma il sindaco Franco Bologna ha deciso di giocare d'anticipo. E, con un'ordinanza, ha disposto il divieto di dimora (anche occasionale) per africani e asiatici privi di regolare certificato medico. In soldoni: chi non dimostra di essere sano, a Carcare non ci può stare.

Ma è consapevole che con questo documento si attirerà molte ire? "Certo, però il primo compito dei sindaci è difendere la salute dei propri concittadini", si schermisce Bologna. Che passa all'offensiva: "Noi sindaci siamo sempre scavalcati dalle prefetture e dalle cooperative, in qualche modo dobbiamo difenderci. Abbiamo un governo incapace, l'immigrazione è incontrollata e gestita male. Ritengo giusta quest'ordinanza".

Il documento si ispira a quello firmato lo scorso anno dal sindaco di Alassio Enzo Canepa. "Dal mese di aprile 2014 ad oggi - si legge - sono transitati sul territorio comunale numerosi cittadini extracomunitari provenienti da diversi paesi africani e asiatici, tra cui Siria, Nigeria, Ghana, Eritrea, Gambia, Sudan, Somalia, ospitati in locali gestiti da cooperative sociali in convenzione con la prefettura."

"In questi paesi, sia di origine sia di transito, in assenza di adeguate misure di profilassi sono ancora presenti numerose malattie contagiose ed infettive quali ad esempio Tbc, scabbia e Hiv - afferma l'ordinanza - Negli uffici comunali non sono mai pervenuti documenti sanitari atti a certificare la totale assenza di patologie infettive e contagiose da parte degli extracomunitari presenti sul territorio comunale".

Tutto nasce dall'ipotesi di accogliere una cinquantina di profughi all'interno di una struttura che, oltre ad alcuni appartamenti, ospita un centro commerciale. "Siamo venuti a conoscenza per caso di un accordo con la cooperativa per destinare 12 di queste abitazioni ai migranti. In pratica si vuole trasformare un centro commerciale in un centro d'accoglienza. Ci troveremmo costretti a chiudere un asilo nido, adiacente a questi appartamenti", spiega il primo cittadino. 

E mentre il caso divide l'opinione pubblica nelle consuete fazioni, Bologna annuncia che martedì ci sarà l'occasione per fare il punto con gli altri sindaci della Val Bormida: "Faremo un incontro per parlare di immigrazione e capire come gestire il fenomeno. Poi chiederemo un confronto con la Prefettura, vogliamo capire che intenzioni ha sulla nostra zona". 

La presenza di migranti non è un fatto nuovo da queste parti. "Ne abbiamo già 25 sul nostro territorio, li stiamo accogliendo da oltre due anni. C'è una cooperativa che li gestisce, ma vogliamo tenere tutto sotto costante controllo. Non possiamo permetterci di avere un passaggio incontrollato sul nostro territorio".

Il medico: "Scabbia? Non sono i migranti a portarla"

E allora, ecco l'ordinanza che mette nel mirino le possibili emergenze sanitarie, un po' sulla scorta degli allarmi (in parte falsi) lanciati da Ventimiglia, a Roverino, dove sono stati accertati casi di varicella e paventati contagi di tubercolosi e scabbia.