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Rapporti ai minimi tra il sindaco e gli alleati
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Alla fine si andrà al voto nella primavera del 2017. Quella che per mesi è stata una voce appena sussurrata per le vie di Imperia sta assumendo giorno dopo giorno i contorni di uno scenario reale. L'amministrazione guidata da Carlo Capacci, che nel corso degli ultimi mesi ha perso pezzi importanti per strada, sembra ormai sul viale del tramonto e l'ultimo post su Facebook del primo cittadino imperiese non fa altro che confermarlo: "Se qualcuno ha il prurito di andare ad elezioni - ha scritto Capacci - se ne assuma la Responsabilità, faccia cadere l’Amministrazione Comunale e sappia che sono pronto".

Capacci ne ha un po' per tutti. Nel post sul proprio profilo se la prende con "Consiglieri Comunali di Maggioranza quasi mai presenti in Consiglio Comunale che atterrano a Imperia un giorno qualunque per lamentarsi del traffico". Destinataria dello sfogo quella Giulia Gorlero, gioiello del setterosa italiano di pallanuoto, che per via dei suoi impegni sportivi non ha potuto spesso presenziare ai consigli comunali. È "facile - sbotta il sindaco - sparare messaggi demagocici, un pò più difficile Amministrare una Città nella quale per vent' anni non si è fatto nulla se non qualche mega opera fine a se stessa".

Capacci si lancia poi in un lungo elenco di risultati che avrebbe conseguito. Ma il dibattito sugli obiettivi raggiunti dall'amministrazione Imperiese è lungo, complesso e (forse) prematuro. Il dato certo, maturato nel corso dei mesi, è il deterioramento interno alla maggioranza che guida le sorti del Comune capoluogo del Ponente ligure. Imperia Cambia, la formazione politica del sindaco, si è man mano disgregata e alcuni componenti hanno preso le distanze dall'azione del primo cittadino. Azione Civica, l'ex Laboratorio per Imperia di Paolo Strescino, ha confermato i contatti delle settimane scorse con il centrodestra per un clamoroso ribaltone (poi sfumato) sul bilancio.

E infine c'è il Pd. Il rapporto tra i democratici e Capacci è altalenante, ma nelle ultime settimane ha vissuto momenti tesi. Come in occasione della tirata d'orecchi del segretario provinciale Pietro Mannoni al primo cittadino per essersi congratulato - con tanto di foto su Facebook - per la vittoria del leghista Chiappori a Diano Marina. Una dichiarazione "entusiastica" che - per Mannoni - "sfugge alle normali consuetudini".

Dunque Imperia al voto anticipato nel 2017? Possibile (sempre di più) ma non scontato. Voci di corridoio dicono che, prima di far cadere Capacci, centrosinistra e centrodestra debbano trovare la quadra al loro interno su come presentarsi davanti agli elettori. Operazioni che appaiono al momento ancora in alto mare e questo - insieme alla volontà comune delle forze politiche di non 'consegnare' Imperia a un periodo troppo lungo di commissariamento - permetterà all'amministrazione di andare avanti ancora per qualche tempo. Poi si vedrà.

Capacci intanto si dice pronto. Ma a che cosa? L'ipotesi più verosimile è che voglia presentarsi di fronte agli elettori da solo, senza alleati e con una lista formata da persone di fiducia. Certo, vincere sarebbe proibitivo. Ma Capacci potrebbe non disdegnare un ruolo da "battitore libero" all'interno del Consiglio Comunale. Un ruolo di disturbo nei confronti di chi ritiene abbia ostacolato la sua azione amministrativa. Un ruolo non trascurabile, ma certo molto meno di prestigio rispetto alle velleità di impersonare l'uomo del cambiamento.