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Centro ripulito: Ioculano diserta il sopralluogo per protesta
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Ricordate il centinaio di migranti stanziati sugli scogli di Ponte Ludovico nella speranza di varcare il confine francese? Quella è una scena che non si rivedrà più. Forse.

Almeno in base alle promesse che il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha fatto nel corso della conferenza stampa e che ha concluso la sua visita a Ventimiglia. "I migranti - ha detto Alfano - devono capire che a Ventimiglia non c'è alcuna possibilità di andare in Francia. Ed è per questo che chiuderemo anche il centro d'accoglienza".

La giornata ligure del numero uno del Viminale è iniziata con la visita al Centro di accoglienza situato nei pressi della stazione ferroviaria. Il ministro ha salutato le autorità presenti, il questore Leopoldo Laricchia e il prefetto Silvana Tizzano, e gli uomini della Croce Rossa che gestiscono il centro, ma ha dovuto fare i conti anche con una contestazione. Alcune decine di persone si sono radunate nei pressi della stazione per esternare la propria esasperazione di fronte alle difficoltà che Ventimiglia sta sopportando da mesi.

Al disappunto dei cittadini si è unito quello del sindaco Enrico Ioculano, che ha disertato in segno di protesta il sopralluogo del ministro al Centro di accoglienza. Le ragioni le ha spiegate in un post sul proprio profilo Facebook e riguardano il fatto che l'area si è stata interamente ripulita e i migranti non registrati siano stati allontanati. Tutto questo ha portato a una situazione che "non rappresenta oggi quello che noi e i migranti viviamo da un anno", ha scritto il sindaco, che ha postato le foto del centro di Ventimiglia nell'ultimo anno.

Al sopralluogo era invece presente il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che  - prima dell'arrivo del ministro dell'Interno - ha ricordato come da tempo la Giunta regionale si batta per la chiusura del centro d'accoglienza di Ventimiglia e per una gestione dei flussi migratori che non danneggi le tante aziende che vivono di turismo. “Il nostro è un territorio particolare che vive di turismo e Ventimiglia è la porta di ingresso alla nostra regione. Chiediamo risposte concrete dal Governo per il disagio che la nostra regione, sta vivendo e ha vissuto", ha detto il presidente della Regione Liguria.

Il governatore ligure e il ministro dell'Interno si sono poi spostati nei due valichi di frontiera di Ponte San Ludovico e di Ponte San Luigi per portare un saluto agli uomini delle forze armate che presidiano i confini.
Dopodiché, l'intera delegazione si è spostata a Villa Hanbury, dov'era convocata la conferenza dei sindaci della Provincia di Imperia. Lì il ministro Alfano ha potuto ascoltare le richieste avanzate dal territorio, e in particolare dal sindaco Enrico Ioculano, e ha trovato l'intesa sulle strategie da adottare.

Strategie che sono state rese note poco dopo in una conferenza stampa nella sala rossa di Villa Hanbury. Le parole che il Ministro Alfano ha utilizzato per descriverle sono "prevenzione e dissuasione". I migranti - ha detto il numero uno del Viminale - "devono capire che da qui alla Francia non ci arrivano. Se lo capiscono con le buone non partono, se non lo capiscono con le buone li faremo scendere prima e dovremo organizzare un serio controllo della tratta ferroviaria che in realtà è già partito ma lo stiamo rafforzando il più possibile".

Il ministro ha poi annunciato un potenziamento dell'organico della Questura di Imperia, per attuare tre linee di intervento su Ventimiglia. La prima riguarda i circa 200 migranti non identificati che stazionano di notte all'esterno della stazione. "Dobbiamo organizzare e realizzare immediatamente un piano di allontanamento", ha sottolineato Alfano. In secondo luogo, per dissuadere i migranti dalla volontà di raggiungere Ventimiglia, tutti coloro che arriveranno nella città di confine verrnno immediatamente mandati in altri Comuni, lontano dalle frontiere. Questo perché - ha spiegato Alfano - "decidiamo noi dove accoglierli e non loro".

Il terzo intervento - quello richiesto a gran voce dal sindaco Ioculano e dal presidente Toti - consiste nella chiusura del Centro d'accoglienza. Una scelta logica alla luce delle altre iniziative annunciate e che è stata accolta con grande soddisfazione dal primo cittadino di Ventimiglia: "La mia protesta odierna non è stata un boutade visto quello che abbiamo ottenuto. Ventimiglia adesso tornerà a vivere una vita diversa", ha detto il primo cittadino.

Soddisfatto il presidente Toti: "Tutto ciò non risolve il problema dell’immigrazione ma è un buon inizio", ha detto. "Oggi le decisioni prese possono essere una risposta anche al disagio patito in questi mesi dalla popolazione. Ora serve che il Ministero dia gambe alla decisione preannunciata oggi e che intervenga immediatamente".

Positivo anche il commento del commissario regionale Pd David Ermini e il sindaco di Ventimiglia Ioculano: "Alfano sulla questione migranti ha dichiarato che il Governo farà proprie le preoccupazioni dei sindaci del Ponente ligure e si attiverà per mettere in pratica le richieste indirizzategli delle amministrazioni locali, prima fra tutte la chiusura del centro di accoglienza di Ventimiglia".

Le promesse del ministro Alfano sono importanti, non solo per Ventimiglia. Come ha sottolineato lo stesso numero del Viminale, "soltanto facendo rispettare le regole ai confini possiamo salvare Schengen e la libera circolazione dei cittadini europei". Sulla realizzazione delle promesse fatte nell'estremo Ponente ligure, dunque, si gioca anche una parte del futuro dell'Europa.